Torna Atreju ed è più politicamente scorretta che mai…

Aggiornamento 24/09/2018
L’ironia e la satira: di casa a destra
Anche quest’anno, Atreju, la festa della destra italiana inventata 21 anni fa dai ragazzi dell’allora Azione Giovani, è partita alla grande e si è sviluppata in una tre giorni densa di contenuti, incontri, dibattiti davvero interessanti, purtroppo molto spesso ignorati dai media che contano, troppo presi a raccontarci i drammi esistenziali di Maurizio Martina, i progetti futuri della Boschi o la voglia di arrivare primo di Zingaretti.
E come sempre, anche quest’anno, Atreju si contraddistingue per l’ironia dei suoi ragazzi – oggi in Gioventù Nazionale – che sempre da quando la manifestazione è nata, non hanno mancato di far parlare di loro con scherzi goliardici (memorabili quelli a Gianfranco Fini con gli esuli kaziri e a Walter Vetroni con l’inesistente Borgata Pinarelli), e grandi campagne mediatiche sempre giocate sul piano della satira, mai violenta o volgare. Così, eccoci ai “manifesti” del 2018. Si tratta di una serie ironica che, se da una parte sbeffeggia amici e avversari, dall’altra fa pubblicità all’evento. Ve li presentiamo perché valgono davvero la pena. Tra l’altro, ia un certo putnoche vi mostriamo, c’è quello che ha scatenato una ridicola protesta di Emanuele Fiano, deputato del PD, molto seccato, pare, perché gli è stato toccato il Ventennio…
http://www.atreju.tv/atreju/grafiche-atreju2018/


Torna la festa tanto attesa. Dal 21 al 23 settembre, presso l’Isola Tiberina, nel pieno centro di Roma tra le anse del Tevere, si svolgerà la ventiduesima edizione di ATREJU.

Nata nel 1997 nell’alveo politico della destra italiana, Atreju è riuscita ben presto a travalicare gli originali confini generazionali e ideologici, fino ad accreditarsi come una delle più importanti manifestazioni politiche e culturali d’Italia, consacrandosi come cerimonia pubblica d’inaugurazione di ogni nuova stagione istituzionale.

Il nome della festa è lo stesso del protagonista de “La Storia Infinita” di Michael Ende, come emblema di coloro che ogni giorno si battono contro le forze del Nulla; un nemico subdolo che attacca il futuro, ne consuma le energie migliori, privandolo di valori e di speranze.

“Europa contro Europa”, sarà il titolo di Atreju 2018. Per raccontare una scelta di campo ideale, dicono gli organizzatori. Senza remore né infingimenti. La festa è l’occasione per mostrare come all’attuale visione dell’Unione Europea se ne possa contrapporre un’altra basata sulle sovranità nazionali.

Un’edizione speciale dunque, in considerazione dell’imminente tornata elettorale europea, ma anche una grande opportunità di confronto tra pensieri diversi, tra protagonisti nazionali ed europei del nostro tempo, a prescindere dai colori politici.

Atreju è molte cose: dibattiti politici, manifestazioni culturali, premiazioni, spettacoli di musica e teatro, presentazione di libri, mostre e villaggio ludico. Non vi campeggiano simboli di partito né ipocrisie qualunquiste.

Atreju era e resta una festa di parte, ma non di partito. Da qui il suo successo e la partecipazione nelle passate edizioni dei più importanti attori della società italiana ed internazionale: capi di stato e di governo, ministri, intellettuali, artisti, campioni olimpici, e di tanti giovani provenienti da tutte le città della Penisola.

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