La tecnologia, è senz’altro vero, ha contribuito a migliorare sotto diversi aspetti la vita delle persone. E’ però verissimo anche un altro fatto: ci sono cose che bisognerebbe continuare a fare, almeno in parte, nel modo tradizionale. Tra esse ci sono sicuramente la lettura e la scrittura ed è proprio a queste due azioni, fondamentali non solo per la cultura ma anche e forse soprattutto per l’evoluzione mentale e spirituale degli individui, che è dedicato il nuovo intergruppo parlamentare presentato nei giorni scorsi al Senato. L’iniziativa, promossa dall’Osservatorio Carta, Penna e Digitale della Fondazione Luigi Einaudi e fortemente voluta dal senatore di Fratelli d’Italia Lavinia Mennuni, ha lo scopo di difendere la scrittura a mano in corsivo e la lettura su carta, sia in generale sia, più nello specifico, nell’ambito degli istituti scolastici.
Ad approfondire la questione, oltre ai due promotori, sono intervenuti il neuroscienziato Antonio Suppa, la grafologa Valeria Angelini, il linguista e presidente dell’Accademia della Crusca Paolo D’Achille e la giornalista Annalisa Terranova.
La “padrona di casa” Mennuni, dopo aver ricordato con soddisfazione che “l’iter del disegno di legge bipartisan sulla tutela dei minori nella dimensione digitale sta procedendo nei lavori parlamentari”, ha aggiunto che proprio in tale ambito, “in stretta collaborazione con la Fondazione Einaudi, ho costituito l’intergruppo in difesa della scrittura a mano e della lettura su carta, importanti abitudini da promuovere soprattutto per i giovani”.
Quanto al segretario generale della Fondazione Luigi Einaudi e direttore dell’Osservatorio Carta, Penna e Digitale, Andrea Cangini, nel suo intervento ha sottolineato che “scrivere a mano in corsivo e leggere su carta sono abitudini imprescindibili, perché stimolano e sviluppano l’emisfero sinistro del cervello, quello che presiede al pensiero logico-lineare. Perderle significherebbe indebolire le capacità mentali”. Ed ha aggiunto che “pur rappresentando uno straordinario strumento di innovazione, il digitale va governato e soprattutto non bisogna abusarne”.
Dal canto suo Paolo D’Achille ha ricordato che la Crusca già da tempo ha posto l’accento sull’importanza della scrittura a mano, ricordando la sua utilità per le giovani generazioni. Molto interessanti, inoltre, le considerazioni della grafologa Angelini, che ha spiegato che “la scrittura manuale è un’espressione irripetibile della persona, perché riflette la sua individualità in modo diretto e spontaneo. Ogni persona”, infatti, “ha una grafia che evolve nel tempo, influenzata dalle esperienze e dal vissuto personale” e proprio per questo è “un’impronta unica della propria identità”. Alle sue parole hanno fatto eco quelle del professor Suppa, che ha spiegato come la scrittura a mano rifletta “l’attività sinergica e diffusa di diverse aree cerebrali” ed “offre innumerevoli vantaggi, promuovendo lo sviluppo cerebrale, l’apprendimento e la creatività”.
All’intergruppo, che ha in programma già diverse iniziative, hanno aderito numerosi parlamentari di tutti i partiti. Tra loro i rappresentanti di Fratelli d’Italia Enzo Amich, Alessandro Amorese, Roberto Menia, Cinzia Pellegrino, Marco Scurria, Sergio Rastrelli, Sandro Sisler, Gianni Berrino e Vita Maria Nocco.