Vandana Shiva che lancia cori contro il kinder brioss, brandendo un megafono alla manifestazione per i cambiamenti climatici. Deve essere questa la visione che ha folgorato il ministro Fioramonti quando il 5 settembre ha varcato la soglia del dicastero di Viale Trastevere.
Un’immagine poeticamente intrisa di pace e amore (tranne naturalmente che per le brioches col cellophane) e che finalmente chiude il cerchio dei retaggi sessantottini, senza però quelle dannose e dannate conseguenze che derivano dalla contestazione, finalmente “scriminate” per mezzo di una salvifica circolare ministeriale.
Per quanto affascini questo disordine un po’ beat e anticonformista, è tuttavia il caso di analizzare più schematicamente la frenetica attività dei primi venti giorni di governo del ministro dell’istruzione.
Si insedia il 5 settembre, passando di grado da vice di Bussetti a titolare di cattedra e subito riempie il vuoto mediatico che temevamo avrebbe lasciato quel gigante di Toninelli.
Con fare esuberante e con tempi da circuito di formula uno, il professore di economia all’università di Pretoria (inopinatamente laureato in filosofia, ma in fondo a che serve sapere di curve di indifferenza se si insegna microeconomia, meglio la critica della ragion pura), si erge a nume tutelare degli stili di vita sani e propone di tassare merendine e bibite gasate.
Afferma tetragono che intende recuperare 1,7 mld con l’introduzione di “piccole tasse di scopo”. Hai una condotta alimentare errata? Paghi questa deriva con un balzello che funziona come deterrente e che rimpingua l’erario. Perché, dunque, data la trascurabile pressione fiscale, non tassare anche la coratella coi carciofi e la carbonara per gli ipertesi, oppure i peperoni a cena per i gastritici conclamati?
E dopo questa proposta entusiasmante, è la volta della circolare ministeriale che “autorizza” lo sciopero studentesco per la sensibilizzazione ai cambiamenti climatici.
E anche questa è ben originale.
Il ministero non ha nulla di meglio a cui pensare che agevolare la partecipazione al global strike for future del 27 settembre, chiedendo ai presidi che gli alunni vengano “giustificati” per l’assenza. Ecco, il Ministro verga di suo pugno una circolare per chiedere che gli studenti non vengano sanzionati per un’assenza ingiustificata e dirama questo capolavoro sui social. E’ del tutto evidente che l’unico obiettivo del Ministro sia una prossima candidatura a rappresentante di istituto, dato che di altre elezioni non ne vogliono sentir parlare.
E infine la ciliegina sulla torta: la costituzione del “consiglio scientifico per lo sviluppo sostenibile” con la nomina a consigliere di Vandana Shiva, plurismentita paladina anti ogm, anti tecnologia agricola e alimentare, anti ricerca e anti sviluppo. Zero titoli – come direbbe Mourino – in materia alimentare, agricola o di biotecnologie, ma una saldo e comprovato sostegno di un ambientalismo molto modaiolo e propagandistico.
Tutto questo in soli venti giorni e citando solo le vette a cui ci ha già abituato Fioramonti.
Ci duole però dover rappresentare al Ministro che i suoi mirabili costrutti ideologici presentano delle piccole pecche.
Le merendine, che comunque Di Maio nell’esercizio delle sue funzioni di Ministro degli Esteri si è affrettato a garantire esentasse, gli italiani già le comprano meno, perché il potere d’acquisto delle famiglie quasi non lo consente più. I nostri ragazzi a scuola mangiano frutta, verdura ed i più ghiotti si saziano con pane e salame.
Lo sciopero, poi, è un atto sovversivo di per sé, è un gesto di ribellione con il quale si violano scientemente le regole, per affermare indipendenza dal potere costituito e capacità di affrancazione. Legittimarne la celebrazione, eliminando l’eventuale componente sanzionatoria, lo svuota di significato e lo priva di quel fascino che ne decreta il successo. In buona sostanza, Ministro, i ragazzi faranno sega a scuola e diranno che hanno manifestato per l’ambiente, facendola fesso e contento.
Sulla Shiva, infine, già comprendere cosa significhi “consiglio scientifico per lo sviluppo sostenibile” e perché mai debba essere istituito presso il MIUR, sarebbe una grazia non da poco. Nel frattempo, mentre ci si esercita su queste urgenze improcrastinabili, per dirne una, ad Ustica le scuole di ogni ordine e grado non aprono e gli studenti sono a spasso, per carenza di personale.