“Oggi è andata in scena l’ennesima prova dell’allergia alla legalità dei centri sociali e della sinistra ideologizzata radicata nell’Università di Trento e in particolare alla facoltà di sociologia, proprio dove nacquero le Brigate Rosse di Renato Curcio e Mara Cagol. Con il consueto approccio antidemocratico è stato sbarrato l’ingresso e sono stati usati slogan intimidatori verso le forze di polizia, il rettore dell’università, Azione Universitaria, Gioventù Nazionale e Fratelli D’Italia. Il drappello, come al solito composto da poche decine di persone, ha attaccato verbalmente per ore le politiche del governo in tema di sicurezza e addirittura contestato l’esercizio democratico dell’attività parlamentare, mostrando insofferenza per la presentazione di una interpellanza parlamentare al ministero dell’Università sui fatti di dieci giorni fa, quando fu messa in scena una azione repressiva verso Azione universitaria impegnata nella divulgazione di materiale elettorale per via delle imminenti elezioni di Ateneo. Secondo questi personaggi, neanche il Parlamento avrebbe il titolo di svolgere le proprie funzioni di rappresentanza democratica. Certi comportamenti intimidatori impongono la più ferma attenzione da parte delle forze di polizia, considerata l’incapacità in questo gruppo di estrema sinistra di rapportarsi nella società con la civile capacità del confronto delle idee. Come se non bastasse il gruppo di esagitati si è dato appuntamento platealmente a Roma il 14 dicembre, data in cui si svolgerà anche ‘Atreju’, il consueto appuntamento di approfondimento politico di Fratelli D’Italia”. Lo ha dichiarato il deputato e coordinatore regionale del Trentino Alto Adige di Fratelli D’Italia, Alessandro Urzì.