Terminata ieri sera in Milwaukee la Convention repubblicana, dove Donald Trump ha accettato la candidatura per la Casa Bianca e scelto il suo Vice: J.D. Vence, senatore 39enne dell’Ohio, con un passato nei Marines e autore del bestseller “Elegia americana”
Il ritorno sul palco dopo l’attentato
È il primo ritorno dell’ex Presidente su un palco dopo l’attentato di domenica scorsa durante un comizio a Butler in Pennsylvania, che ha portato al ferimento di due astanti e alla morte di un altro sostenitore.
Nel discorso di accettazione della candidatura, durato più di novanta minuti, Trump ha ricordato quanto successo il giorno dell’attentato definendolo come un ricordo troppo doloroso per essere raccontato nuovamente. Dietro di lui, l’uniforme di Corey Comparatore, giovane pompiere ucciso dallo scontro a fuoco tra l’attentatore e la scorta di Trump. Al termine del discorso Trump ha reso omaggio a Comparatore, per la cui famiglia sono stati raccolti 6 milioni di dollari. Sono stati poi ripercorsi i successi ottenuti dalla sua Amministrazione, per poi affrontare i problemi che affliggono gli Stati Uniti: dall’immigrazione clandestina fuori controllo al confine con il Messico, all’inflazione, alle guerre in corso nel mondo senza mai nominare direttamente l’attuale inquilino della Casa Bianca, Joe Biden.
Finanziatori e sondaggi
Dopo domenica scorsa, dove la giornata poteva chiudersi con epilogo assai più tragico, sono però arrivate anche buone notizie per l’ex Presidente: la sera stessa dell’attentato Elon Musk ha pubblicamente annunciato di sostenere Trump, sostegno anche economico con l’impegno mensile 45 milioni di dollari volti a finanziare la campagna elettorale repubblicana.
Nella giornata di lunedì è stato anche archiviato il procedimento, iniziato con un raid del FBI nella residenza di Mar-a-Lago in Florida, con il quale Trump era accusato di tenere illegalmente documenti classificati.
Per tutti i sondaggi nella competizione tra Trump e Biden non c’è partita: l’attuale Presidente degli Stati Uniti è in difficoltà a causa delle richieste sempre più insistenti di un passo indietro. Anche gli altri candidati democratici testati, per il momento senza un chiaro disegno sul destino politico di Joe Biden, sembrerebbero non reggere la competizione con l’ex Presidente.
George Clooney, noto grande sostenitore del Partito Democratico, poche settimane fa era tra i principali organizzatori di un evento di raccolta fondi al fianco di Barack Obama e Bill Clinton in favore di Joe Biden, oggi ne chiede il passo indietro e ne congela le donazioni.
Secondo quanto riferito da “Politico” G. Clooney, avrebbe chiamato l’ex Presidente Obama per metterlo al corrente della sua decisone, il quale non avrebbe provato né a fermarlo né avrebbe tentato di fargli cambiare idea.
Joe Biden resta in corsa
Per il momento la linea ufficiale adottata dalla Casa Bianca non lascia spazio a dubbi: il Presidente è in corsa per la rielezione, anche se lo stesso Biden – al momento in isolamento in Delaware dopo aver contratto nuovamente il covid – avrebbe chiesto ai suoi più fidati consiglieri se Kamala Harris sia in grado di battere Donald Trump. Anche la famiglia stessa di Joe Biden, secondo i media statunitensi, avrebbe rotto il tabù pensando alle modalità su come affrontare l’uscita dalla corsa presidenziale.
Una corsa contro il tempo, a meno di un mese esatto, dalla Convention Democratica che dovrà ufficializzare lo sfidante di Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca.