“Il giudizio del popolo americano dovrebbe bastare, ma nel mondo libero e liberale non si sa mai. Chi ha vinto si conosce e stavolta il risultato è blindato, ma vediamo chi ha perso…
Perdono – nella democrazia più forte del pianeta – il politicamente corretto, il relativismo culturale, il libertinismo confuso con la libertà, la democrazia fatta dalle élite invece che dai popoli, i salotti buoni ieri frequentati dalle aristocrazie ereditarie e oggi dalla sinistra con la puzza sotto il naso, la globalizzazione, la Cina liberista e comunista (?), la grande finanza che si è subito allineata con il salto in borsa, la cultura della morte, dell’egoismo sociale e della droga, l’immigrazione senza regole che vuole un mondo uguale, senza nazioni, senza identità, senza radici, il pianeta devastato da guerre regionali che rischiano di sommarsi in una tragedia globale.
Ma perde anche l’idea di un’Italia e di un’Europa sottomesse agli Usa, schiave della concorrenza sleale cinese e del gas russo. Da oggi essere indipendenti, investire sulla difesa, avere un esercito europeo e una comune autorevole politica estera, energetica, industriale e commerciale non è più un sogno ma una necessità primaria.
Trump vuole nell’Europa un alleato forte e affidabile, non un peso morto da trascinarsi dietro. E l’Italia con Giorgia Meloni ha già iniziato la sua emancipazione, dimostrandolo al mondo con la guida del G7.
Questa vittoria, che libera l’America dalla prosopopea del ‘mondo giusto’ contro il ‘mondo desiderato’ dalla maggioranza silenziosa dell’umanità può fare tanto per rimettere la persona umana al centro del pianeta.
Buon lavoro presidente”.
È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.