Seconda giornata oggi ad Amalfi per il Summit nazionale “Destinazioni e Comunità per un Turismo più sostenibile”, promosso dalla Repubblica Marinara insieme alle Città di Arzachena (Porto Cervo), Capri, Cortina d’Ampezzo, Courmayeur, Pinzolo (Madonna di Campiglio) e Polignano a Mare, sotto il patrocinio di ANCI Campania.
A intervenire nel quarto e ultimo talk della manifestazione, dedicato a “Fiscalità e assunzione di personale nei Comuni turistici” è stato anche il senatore di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo, presidente della IX Commissione Senato – Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare: “La lingua dei sindaci, a prescindere dai colori politici, è una lingua comune, parlata da gente pragmatica che ha amministrato e si è confrontata per anni con il proprio territorio. Occasioni come queste sono perfette per avere indicazioni direttamente dai primi cittadini, e in questi due giorni ho respirato il senso dello Stato e delle istituzioni: benissimo che da questo appuntamento esca la Carta di Amalfi, perché abbiamo bisogno di una fotografia non solo dei problemi delle realtà turistiche, ma anche delle proposte che ci arrivano dai sindaci. Proprio per questo, invito tutti i sindaci qui oggi presenti a venire in audizione in Commissione e mettere sul tavolo problemi e proposte. Il Parlamento non è la casa dei senatori e dei deputati, ma di tutti gli uomini delle istituzioni, quindi chi meglio dei sindaci?”.
Da qui parte la riflessione di De Carlo sui grandi temi del turismo italiano: “Con il Ministero del Turismo e il Ministro Daniela Santanchè in questi anni abbiamo portato avanti un grandissimo lavoro di promozione, valorizzazione e sviluppo del settore turistico italiano Certo, sono tante le grandi questioni da affrontare: i salari, la flessibilità, il welfare, la residenzialità. Concordo sul fatto che serva un piano strategico sul turismo, così come su tutti i grandi temi perché per anni si è preferito passare all’incasso elettorale immediato invece che pensare ai benefici sul lungo periodo per i nostri figli e nipoti. Serve disegnare una cornice che ponga gli obbiettivi, declinata poi – con il principio di sussidiarietà – a livello regionale e comunale. Oggi siamo qua a parlare di turismo sostenibile: dobbiamo parlare di sostenibilità ambientale, certo, ma anche economica e sociale, perché senza queste due gambe il tavolo non sta in piedi. La Carta di Amalfi diventa quindi fondamentale per aiutarci a indicare gli obbiettivi e le strategie: il pragmatismo dei sindaci deve portarci ad indicare quale turismo vogliamo, attuando i sistemi meno impattanti per i nostri territori. Le aree italiane sono paesaggi, saperi e sapori: senza questi, sono una semplice cartolina, e in un’epoca digitale – dove ai nostri giovani basta un clic o un tocco sullo smartphone per vedere immagini in altissima qualità di e da ogni angolo del mondo – questo è un grandissimo rischio. La politica e le politiche devono unire, non dividere: anche in questi giorni, nella mia provincia di Belluno si sono moltiplicate le polemiche sulle Olimpiadi di Milano Cortina, invece di concentrarci sul rinnovamento delle strutture alberghiere o sulle migliorie alle infrastrutture stradali. Dobbiamo mantenere uno sguardo più ampio, puntando al bene futuro delle comunità e superando i confini del nostro piccolo orticello”.