La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, è stata costretta a ribadirlo anche nel corso del faccia a faccia con Enrico Letta: “Non intendiamo modificare la legge 194. Non intendiamo abolire la legge 194”.
Questo significa che, se Fdi dovesse andare al governo, la legge che regolamenta l’interruzione volontaria di gravidanza non verrà né espunta né ritoccata. Sarebbe bastato dare uno sguardo al programma elettorale e, in particolar modo, al punto dedicato al sostegno alla natalità e alla famiglia, per leggere a chiare lettere che, semmai, Fdi intende dargli “piena applicazione”.
Non sarebbe stato di certo un esercizio complesso: il punto in questione è il primo dei venticinque presentati agli elettori, ed è comodamente consultabile sul web. Sorge il dubbio che “gli occhi di tigre” del segretario del Pd abbiano bisogno del tagliando di buon oculista. Oppure, siamo di fronte all’ennesimo tentativo di mistificare la realtà da parte della sinistra. Un atteggiamento scorretto e spudorato, che ha messo radici dall’inizio della campagna elettorale, potendo contare sulla grancassa di influencer, cantanti ed artisti e sulla compiacenza dei media mainstream.
L’intento è chiaro e sintetizzabile con una massima dello storico inglese Hugh Trevor-Roper: “Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità”. Tutto questo sta portando ad una situazione a dir poco distopica. Il dibattito pubblico e la democrazia sono continuamente inquinati da bufale e fake news, gli elettori sono confusi e non riescono più a distinguere la verità dalla menzogna.
Così, ad ogni intervento pubblico, apparizione televisiva e sulla carta stampata, Giorgia Meloni si ritrova imprigionata nel paradosso di dover raccontare cosa non vuole fare, quali leggi non intende smantellare, quali diritti non verranno toccati.
È costretta, insomma, a fornire continue rassicurazioni per colpa di chi propaganda l’apocalisse in caso di vittoria del centrodestra. E meno male che nel programma dem c’è l’impegno solenne a mettere “la libertà di informare e informarsi” al riparo “da condizionamenti, interferenze, censure, manipolazioni, disinformazione”.
Visto che di questa dinamica perversa non se ne può più, e chiarito un volta per tutte che Fdi non punta a privare le donne di alcun diritto acquisito, è arrivato il momento di spiegare a chi legge cosa potrebbe succedere all’esito delle urne. Facciamo, quindi, ciò che non hanno, o fingono di non aver fatto Letta&Co: consultiamo il programma.
Alla voce famiglia e natalità, come già detto, si legge che Fdi si impegna a dare “piena applicazione della legge 194 del 1978 sull’interruzione volontaria di gravidanza, a partire dalla prevenzione”. Cosa significa? Lo ha chiarito in maniera eccellente la leder di Fdi nel corso del confronto con Letta: “Significa offrire un’alternativa a quelle donne che dovessero scegliere di abortire perché ritengono di non avere un’altra strada”. Non un indietreggiamento sul terreno dei diritti, come racconta chi è in malafede, bensì un avanzamento nella direzione del loro reale godimento. “È questo il pieno diritto all’autodeterminazione delle donne: garantire, da un parte, il diritto ad abortire, e, dall’altra, anche il diritto di non farlo. Quello di non farlo, non l’abbiamo garantito sempre”.
È la chiosa della Meloni. Per raggiungere l’obiettivo, Fdi propone l’istituzione di fondi a sostegno della vita nascente, delle maternità difficili e per la realizzazione di progetti di tutela materno-infantile, sulla falsariga di quanto già avviene in Piemonte. Cosa c’è di impresentabile o pericoloso in questa proposta? L’interruzione volontaria di gravidanza, come suggerisce la definizione stessa, dovrebbe essere “volontaria”.
E come fa ad essere davvero tale se non si eliminano i condizionamenti di natura economica o sociale che, oggi più che mai, comprimono la libertà di scelta? In tempi di crisi economica ed energetica, inflazione galoppante e disoccupazione, il rischio è che sempre più donne rinuncino alla maternità per mancanza di prospettive. “L’obiettivo primario della legge 194 è la tutela sociale della maternità e la prevenzione dell’aborto attraverso la rete dei consultori familiari, un obiettivo che si intende perseguire nell’ambito delle politiche di tutela della salute delle donne”. Questo non lo dice Giorgia Meloni, ma il sito internet del Ministero della Salute.