È lunga la lista di personaggi pubblici che saranno presenti a Washington, alle 17 ora italiana, per assistere al passaggio di consegne tra Joe Biden e Donald Trump. Il giorno tanto atteso: da quel momento, il repubblicano tornerà a sedere alla Casa Bianca e tornerà ad essere l’uomo più potente al mondo. Dopo quattro anni difficili, in cui il tycoon ha dovuto fronteggiare una giustizia ‘ostile’, quattro anni difficili anche per il mondo, con l’avanzare quasi incontrastato di teorie woke e green e l’inasprimento dei conflitti e delle tensioni internazionali, Donald Trump sarà chiamato ad affrontare tutti questi punti controversi. Per alcuni dei quali, in realtà, sembra già esserci una spinta importante verso la risoluzione: senza screditare mesi di tentativi di mediazione da parte dell’amministrazione Biden, il raggiungimento dell’accordo di cessate il fuoco e liberazione degli ostaggi israeliani tra Stato ebraico e Hamas, sembra essere figlio del nuovo contesto internazionale in cui i rispettivi leader si trovano ad operare. In più, si aggiunga anche il dietrofront dei maggiori miliardari della Silicon Valley, una svolta conservatrice proprio in concomitanza con l’ascesa di Trump alla Casa Bianca. Da mesi, ad esempio, il creatore di Facebook, Mark Zuckerberg, denuncia le pressioni che negli anni sono state fatte da parte di componenti dell’amministrazione Biden per evitare la pubblicazione di contenuti per così dire scomodi. Dallo scandalo che aveva coinvolto il figlio di Biden poche ore prima del voto nel 2020 e che poteva avere un peso enorme sul suo esito fino ai contenuti reputati no-vax e prepotentemente oscurati durante la pandemia: tra censure e forzature, anche Zuckerberg sembra aver abbandonato le fazioni globaliste, eliminando anche i contenuti woke e gender fluid sui suoi social.
Imprenditori, visionari e politici
E, come detto, il cambio di passo rispetto al recente passato sembra essere stato forte. Oltre, ovviamente, a Elon Musk, durante l’evento di inaugurazione della presidenza Trump ci saranno numerosi membri del dominante settore informatico: ci sarà Jeff Bezos, patron di Amazon, gli amministratori delegati di Apple e Google, Tim Cook e Sundar Pichai. E ancora lo stesso Zuckerberg, Shou Chew di TikTok e Sam Altman di OpenAI. Diversi i vip del mondo dello spettacolo, come Mike Tyson, ma numerosi sono i politici, da tutto il mondo: ci saranno i ministri degli esteri di Giappone e India, il presidente argentino, Javier Milei, il vicepresidente cinese Han Zheng che ieri ha incontrato il suo nuovo omologo statunitense, J. D. Vance. Molti i politici americani: i Biden, i Clinton, i Bush, Obama ma senza consorte. Assenti tantissimi democratici, tra cui l’arci-nemica Nancy Pelosi. Dall’Europa arriveranno tanti leader conservatori, a partire dalla delegazione del partito Ecr, il gruppo europeo dei Conservatori e dei Riformisti al Parlamento europeo nel quale milita anche Fratelli d’Italia. Delegazione composta dal nuovo presidente, l’ex premier polacco Mateusz Morawiecki, il nuovo vicepresidente Carlo Fidanza e il segretario Antonio Giordano. Ci sarà il britannico Nigel Farage, il francese Éric Zemmour, il tedesco Tino Chrupalla. Ultima, ma non certo per importanza, la nostra premier, Giorgia Meloni, orgoglio italiano, che incontrerà Trump per la terza volta nel giro di poco più di un mese, dal primo colloquio a Parigi, in occasione dell’inaugurazione della cattedrale di Notre Dame. Un momento per rinnovare, ancora una volta, i rapporti fondamentali tra Italia e Stati Uniti. Un modo per ribadire, insomma, che Roma continua ad avere un ruolo di primo piano sulla scena internazionale.