Ucraina, serve una pace giusta: l’Europa deve unirsi a Trump

Difendere l’Ucraina significa difendere l’Europa, combattere l’avanzata russa che rischiava di essere dilagante, di annientare in pochi giorni Kiev e di avere campo libero in Europa. Il sostegno all’Ucraina è stato dunque essenziale, ma ora l’Europa rischia di rimanere paradossalmente fuori dagli accordi che Stati Uniti e Russia sembrano in procinto di concludere per arrivare alla pace. Pace dalla quale, però, non può essere esclusa la stessa Ucraina, che potrebbe ritrovarsi ad accettare una pace imposta dall’alto, presupposto di possibile fallimento degli accordi stessi.

Al summit di ieri organizzato in Francia da diversi Paesi europei, il centro della questione è stato proprio questo: non gettare al vento tre anni di sostegno politico e militare e cercare di contare all’interno di un contesto globale in cui l’Unione europea appare debole, specialmente nei momenti che contano. Ma alcune cose non hanno funzionato, e sembrano non essere state gradite neppure, come riferiscono alcune fonti, dal presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, giunta a Parigi contestando il fatto che all’incontro non erano presenti, in quanto non invitati, numerosi Paesi europei che hanno ugualmente sostenuto l’Ucraina nel contesto dell’Unione europea. Paesi alcuni dei quali sono esposti più di molti altri a possibili future incursioni da parte dell’esercito di Vladimir Putin. Oltre a Meloni e al padrone di casa, il presidente francese, Emmanuel Macron, all’Eliseo erano presenti il britannico Keir Starmer, il premier olandese, Dick Schoof, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro polacco Donald Tusk. La danese Mette Frederiksen e l’omologo spagnolo Pedro Sanchez. Inoltre, erano presenti anche il segretario generale della Nato, Mark Rutte, il presidente del Consiglio Ue, Antonio Costa, e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Rimarcare l’unità di intenti da Ue e Usa

L’Italia avrebbe rimarcato la sua contrarietà al possibile invio di truppe in Ucraina, una soluzione indicata come la meno efficace. Su questo punto, c’è stato anche l’appoggio del cancelliere tedesco. Il colpo di coda di alcune settimane fa, improvviso, da parte di Macron che aprì a una tale possibilità, è forse l’esempio di ciò che i leader europei dovrebbero evitare in questo momento. Bisogna, piuttosto, rimarcare la vicinanza e la comunità di intenti tra Europa e Stati Uniti: in altre parole, bisogna coinvolgere gli Stati Uniti a pieno. Questo, secondo quanto trapelato e riportato su diversi siti di informazioni, il centro dell’intervento di Giorgia Meloni all’incontro, sul quale resta ovviamente un certo riserbo. Ci sono da tutelare i confini, i cittadini, il sistema produttivo, anche perché è importante capire che l’Europa deve essere capace di difendersi e di diventare una potenza globale anche politicamente, e non solo un vuoto centro di interessi finanziari dall’inesistente peso internazionale. Per questo motivo, il summit di Parigi non deve essere considerato come un tavolo di trattative nato in disaccordo con la nuova amministrazione americana di Donald Trump, ma come un modo per coinvolgere tutti gli attori in campo per una pace giusta in Ucraina.

Bisogna dunque evitare una rottura con gli Stati Uniti, bisogna consolidare un rapporto che in molti sembrano snobbare a causa della distanza politica tra i vari leader europei e il neo-presidente americano. Bisogna evitare ciò al fine di tutelare l’Ucraina e soprattutto l’Europa. Anche perché è doveroso ricordare alle altre potenze mondiali che non può esserci altro modello che quello democratico. Un messaggio che però anche gli stessi leader europei dovrebbero ascoltare e tenere bene a mente, per contrastare quelle derive che hanno messo a rischio per troppo tempo la tenuta democratica dei nostri Paesi, dietro un falso buonismo voluto da un progressismo che ora si è rivelato lento e inefficace.

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1 commento

  1. Caro Andrea, rimettiamo i piedi per terra.
    Intenzione di Trump è di spartirsi l’Ucraina con la Russia, come tempo fa altri regimi fecero con la Polonia. Quando in tempi non sospetti ho scritto che Trump è un personaggio banditesco usavo un eufemismo, con buona pace di quanti applaudono al contrasto dei woke.
    L’Italia e la GB, insieme ai Paesi confinanti con il nuovo Hitler, sono le uniche Nazioni che fino ad ora hanno avuto una linea coerente di difesa dell’Ucraina, dell’Occidente e della nostra civiltà, altri Paesi europei parlano ma fanno poco, in sostanza l’Europa sta dimostrando fragilità e incertezza.
    Personalmente il piatto di lenticchie con cui Trump sta per barattare l’Ucraina e mezzo occidente mi ributta politicamente, economicamente e moralmente.
    Che vuoi che me ne importi se con ciò Trump pensa di riportare qualche azienda americana in Russia? Alla prima occasione Putin o chi per lui la sequestrerà.
    Se nel ’39 invece di Roosevelt ci fosse stato Trump, povero Churchill. E poveri noi, saremmo nazisti ancora adesso, con buona pace di quanti li rimpiangono.
    E’ vero che sarebbe necessario che UE e USA si muovessero insieme, ma per unirsi bisogna essere in due, e per ora non se ne vede il modo.
    Giorgia for ever, immagino come senta questa tragedia, assomiglia all'”ora più buia”, tanto più quando si vede accanto omuncoli senza dignità, anche tra quanti dovrebbero unirsi con maggiore determinazione nella difesa della civiltà.
    Mi fermo qui, per ora, ma non si vede luce all’orizzonte.

    Con affetto

    Alessandro

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