Si è tenuta oggi, presso la Fondazione Luigi Einaudi (FLE), la conferenza “Ucraina nell’Unione Europea: il momento di agire” organizzata da Sen. Giulio Terzi (FDI) Presidente della Commissione per le Politiche dell’UE, in collaborazione con le Ambasciate di Ucraina e Polonia in Italia, la Commissione Europea e il New Europe Center. Agli interventi di apertura di S. E. l’Ambasciatore Anna Maria Anders, S. E. l’Ambasciatore Yaroslav Melnyk, del Sen. Terzi e del Segretario della FLE Sen. Andrea Cangini, sono seguite le relazioni di Olha Stefanishyna, Vice Primo Ministro d’Ucraina in collegamento da Kyiv; Marta Stachowiak, Direttrice del Dipartimento Politica Esterna dell’UE del Ministero degli Affari Esteri della Polonia; Elena Grech, Vice Direttrice della Rappresentanza della Commissione Europea a Roma; Ivanna Klympush-Tsintsadze, Presidente della Commissione Parlamentare per l’Integrazione dell’Ucraina in UE, Kateryna Zarembo, Rappresentante del New Europe Center, Victoria Vdovychenko, professoressa all’Università di Borys Grinchenko di Kyiv e visiting professor al George C. Marshall European Center for Security Studies. Ha moderato i lavori Matteo Angioli, Segretario Generale del Comitato Globale per lo Stato di Diritto “Marco Pannella”.
I relatori hanno ribadito le ragioni della piena adesione ucraina all’UE tenendo presente in particolare quanto già fatto dal Paese in materia di anticorruzione e trasparenza dei media, che costituiscono due delle sette condizioni affinché per aprire ufficialmente il negoziato di adesione. Il percorso di adesione ucraino – ha sottolineato Terzi – dovrebbe avvenire in tempi ragionevolmente rapidi. Si confermerebbe così la capacità di attrazione che l’UE continua ad esercitare non solo nei confronti dell’Ucraina, ma di tutti gli Stati candidati, o prossimi ad esserlo, il cui futuro non può essere diviso da quello degli attuali 27 membri.
Rispetto all’aggressione russa contro l’Ucraina, Giulio Terzi ha evocato il “Tutte le accuse di crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio commessi dalle forze russe in Ucraina devono essere pienamente investigati e, se necessario, perseguite a livello nazionale e internazionale affinché i responsabili siano giudicati. La giustizia deve riguardare tutte le vittime e con l’obiettivo di scoraggiare futuri crimini di guerra.”