“Quando la politica smette di rispondere con le idee e ricorre alla violenza verbale – o addirittura ad atteggiamenti che sfiorano l’aggressione fisica – non è soltanto un segnale di debolezza, ma un pericoloso scivolamento verso una deriva che va condannata senza ambiguità. Quanto accaduto nelle ultime ore, tra l’aggressione di Romano Prodi alla giornalista Lavinia Orefici e le gravi parole di Fausto Bertinotti – che in diretta televisiva ha affermato che avrebbe ‘lanciato un oggetto contundente contro il presidente del Consiglio’ – segna il superamento di ogni limite. Troppo facile invocare la non violenza e poi giustificare o minimizzare gesti e parole che istigano all’odio. A sinistra ormai si è superato il limite: si aggredisce chi fa il proprio lavoro, si evoca la violenza come reazione politica e lo si fa pubblicamente, tra gli applausi o le risate dei soliti salotti. È inaccettabile. Esprimo la mia piena solidarietà alla giornalista Lavinia Orefici e al presidente Giorgia Meloni, bersagli di una retorica tossica che nulla ha a che fare con il confronto democratico. La violenza, anche solo evocata, non può mai essere tollerata. La sinistra rifletta sul clima che sta contribuendo a generare, perché la democrazia si difende con le idee, non con le intimidazioni”.
Lo dichiara il deputato di Fratelli d’Italia, Cristina Almici.