Le cose in Europa stanno cambiando e la realpolitik sta avendo la meglio sulle ideologie che hanno pervaso il Vecchio continente negli ultimi dieci anni. Le destre stanno crescendo, in un cambiamento che è iniziato già diversi anni prima dal ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Siamo ancora in quel periodo di transizione in cui i vecchi baluardi socialisti e liberal della vecchia Europa stanno crollando: in Francia Macron vacilla da mesi, in Germania Scholz è ormai alle corde, l’asse franco-tedesco è fallito da mesi, la storica trazione che ha contraddistinto l’Europa non c’è più, crollata per via di una crisi politica, culturale ed economia che ha pochi precedenti nella Parigi e nella Berlino del secondo dopoguerra. E in questo contesto di nuovi asset, la destra sta avendo la meglio, favorita non da un sistema di potere nuovo, ma semplicemente dal voto dei cittadini che decidono da che parte stare: dal 9 giugno 2024, in Parlamento europeo siedono le destre più numerose di sempre, capaci di trovare accordi e coalizioni vincenti. I cittadini continuano a fare la differenza, regalando ai Conservatori di Ecr, il partito europeo in cui milita anche Fratelli d’Italia, un nuovo Stato: il Belgio.
Procaccini (FdI): “Risultato storico che conferma crescita dei Conservatori”
Bart De Wever prende il posto del premier uscente, Alexander De Croo. E così cambiano gli equilibri all’interno del Consiglio europeo, dove siedono tutti i capi di Stato e di governi dei 27 Stati membri: esce un liberal appartenente ai macroniani di Renew Europe, entra un conservatore di Ecr. Nicola Procaccini, co-presidente di Ecr ed europarlamentare di Fratelli d’Italia, ha commentato positivamente la notizia: “Insieme ad Italia e Repubblica Ceca, il Belgio, con Bart De Wever, è la terza nazione Ue con un premier espresso da un partito membro del gruppo Ecr al Parlamento Europeo. Si tratta di un risultato storico, che racconta della crescita dei Conservatori anche al Consiglio europeo. Dopo i Popolari, ora l’Ecr è il secondo gruppo politico più rappresentato nel Consiglio insieme ai Socialisti, in attesa dell’esito delle imminenti elezioni tedesche. L’incarico di Bart De Wever, a cui auguro buon lavoro, alimenta la speranza del ritorno dell’Unione europea alla sua aspirazione originale: un’alleanza di popoli fratelli e non un asfissiante super stato centralista”. Ecr, inoltre, riesce a far parte anche di altri governi esprimendo propri ministri, come in Svezia, in Finlandia e Bulgaria. E questo nell’attesa, come detto, delle elezioni tedesche, dove i socialisti di Spd sono pronti a ‘festeggiare’ probabilmente una sonora sconfitta. In ogni caso, per Procaccini si tratta di “una crescita”, quella di Ecr, “accompagnata dal consenso dei cittadini europei che chiedono all’Ue poche cose, ma importanti: il contrasto all’immigrazione illegale, la difesa del buon senso e dell’economia europea”.
Il Consiglio europeo sempre più a destra
Così torna la realpolitik, la concretezza: i popoli europei hanno bisogno di sentire le Istituzioni vicine, voglio sentire una politica attenta ai bisogni concreti della popolazioni, capace di non perdersi in cavilli, burocrazia e ideologie. Bisogni che, attualmente, soltanto le destre riescono a soddisfare. “I Conservatori europei continuano a crescere nelle loro dimensioni di governo” ha commentato Carlo Fidanza, capo-delegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo nonché vicepresidente del partito Ecr. “De Wever – ha aggiunto – potrà dare man forte a Giorgia Meloni nel riportare buon senso nella transizione green e nella gestione dell’immigrazione”. Questo, infine, il quadro all’interno del Consiglio europeo: i Conservatori raggiungono i socialisti con tre posti, Renew ne perde uno e scende a quattro, il Ppe se vincerà le elezioni in Germania passerà a dodici. Un Consiglio europeo, insomma, sempre più spostato a destra.