“Il Digital Services Act è nato con l’ambizione di salvaguardare la democrazia dai pericoli del mondo digitale: disinformazione, incitamento all’odio e campagne manipolative online. Tuttavia, le promesse di questa legge si stanno scontrando con le difficoltà della sua applicazione sul campo. La libertà di espressione rischia di essere sacrificata in nome di una regolamentazione sempre più invasiva, mentre negli Stati Uniti si profila un approccio diametralmente opposto”.
E’ quanto dichiarato dall’europarlamentare di FdI-ECR, Lara Magoni intervenendo in aula oggi a Strasburgo, nel corso del dibattito sui servizi digitali
“Non possiamo affrontare il problema della disinformazione come una questione puramente tecnica. È un tema politico e culturale. Dobbiamo investire in alfabetizzazione digitale, rendendo i cittadini consapevoli delle dinamiche online, senza ricorrere a un eccesso di regolamentazione che finirebbe per minare i valori democratici che vorremmo proteggere. Il rischio concreto è che la Commissione agisca troppo lentamente, consentendo alla disinformazione di modellare il dibattito pubblico prima che le autorità riescano a intervenire. Il DSA deve consentire di responsabilizzare, non controllare come vorrebbe fare la sinistra, annebbiata dall’inesistente pericolo fascista, in tutta Europa. La vera risposta sta nel bilanciare la tecnologia con i nostri valori democratici”.