“Sono oltre 50 mila i giovani che in due anni si sono resi irreperibili una volta giunti sul territorio europeo destando l’interesse della criminalità internazionale.
E’ un fenomeno in continua crescita, che sta raggiungendo dimensioni preoccupanti e che l’Unione Europea per troppo tempo ha trascurato privilegiando il disinteresse rispetto a iniziative politiche”. Così l’eurodeputato di Fratelli d’Italia-ECR Mario Mantovani, vicepresidente della Commissione JURI, intervenendo in Plenaria a Strasburgo. E, prosegue in occasione del dibattito dal titolo Intensificazione della prevenzione e della lotta contro il reclutamento di minori per scopi criminosi: “Su questo tema, raccontato anche in un’inchiesta da Daphne Caruana Galizia, le politiche devono cambiare. Un minore che giunge in Europa deve avere una sola possibilità, quella di seguire con profitto scuole e corsi professionali finalizzati all’inserimento lavorativo”.
Infine conclude: “Ciò valga ancora di più per quei giovani dai 16 ai 18 anni, che in tutto e per tutto sono ormai assimilabili agli adulti e che dovrebbero essere considerati come tali anche ai sensi di legge. Le norme internazionali pongono una sola condizionalità in materia di minori stranieri soli, e cioè che tutte le decisioni che li riguardano vengano prese nell’interesse superiore degli stessi. Il rimpatrio verso il loro paese di origine, pertanto, è una scelta certamente migliore rispetto ad una vita in ambienti oscuri dove droga, rapine e prostituzione regnano incontrastati”.