“Oggi, illustrando alle Camere la sua relazione in vista del Consiglio Europeo del 17 e 18 ottobre, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha fornito un quadro chiaro e preciso di come invertire una rotta disastrosa, ovvero quella del Green Deal targata Timmermans. Il premier ha ricordato che non è vero che per difendere l’ambiente l’unica via percorribile sia quella di un ideologismo privo di pragmaticità e logica. Abbiamo visto come sia sulle automotive, sia sulle case green le Direttive dell’Unione europea non tengono conto del danno economico che creano a imprese e famiglie. E non vogliamo né possiamo permetterci un danno sociale, la nostra economia va tutelata, ci sono intere filiere che ne uscirebbero a pezzi se si seguisse solo l’ideologia priva di adattamenti. La decarbonizzazione deve avvenire attraverso processi graduali e soprattutto col sostegno di fondi pubblici e europei. L’imposizione dell’elettrico che va a sostituire il motore endotermico è una follia. Anche i produttori europei di auto hanno segnalato criticità nel mercato e perdite. Per garantire la doppia transizione ambientale e digitale occorre dotarsi di strumenti e risorse idonee e non è possibile pensare di arrivare ad una neutralità energetica senza una vera pianificazione e senza un piano di investimenti adeguato. L’agenda europea per i prossimi cinque anni, come chiesto dall’Italia, dovrà contemplare due principi cardine: quello di sussidiarietà e quello di proporzionalità. Le aspettative e le considerazioni esposte oggi dal presidente Meloni sulla nuova Europa sono certo che verranno prese in seria considerazione così come già avvenuto per l’immigrazione ed il Piano Mattei”. Lo dichiara il deputato di Fratelli d’Italia Massimo Milani, segretario della commissione Ambiente della Camera