“Riteniamo che un vero salto di qualità nella lotta alla criminalità ambientale richieda il rafforzamento del ruolo di Europol e della relativa attività di supporto tecnico e operativo alle autorità nazionali, per agevolare il coordinamento delle loro indagini. Fondamentale in questa prospettiva è lo scambio sistematico e tempestivo di tutti i dati disponibili presso le agenzie europee, come in particolare Europol ma anche Frontex, in merito alle condotte criminali transfrontaliere e ai loro autori. L’esperienza degli ultimi anni evidenzia come il raggiungimento di questo obiettivo sia ostacolato, tra le altre cose, dalla rigida applicazione della normativa europea sulla protezione dei dati personali.
È a tutti noi evidente, infatti, come le informazioni di alta qualità e affidabilità acquisite nell’ambito dell’attività di controllo alle frontiere esterne svolta da Frontex, soprattutto tramite aerei e droni, potrebbero rivelarsi decisive per identificare i possibili autori di reati, quali lo sversamento di liquami e sostanze tossiche in mare oppure la commercializzazione illecita di sostanze inquinanti. Credo pertanto che, in esito a questo nostro incontro, vadano valutate eventuali modifiche alla normativa vigente in materia per garantire la più ampia ed efficace collaborazione e scambio di dati tra tutte le agenzie e le autorità nazionali competenti. È dunque essenziale un approccio integrato e multidisciplinare, che includa un rafforzamento dei meccanismi di coordinamento giudiziario e investigativo anche a livello dell’Ue.”
È quanto ha dichiarato il deputato di Fratelli d’Italia Massimo Milani, segretario della VIII^ commissione Ambiente in un passaggio del suo intervento alla riunione interparlamentare della Commissione Affari Giuridici (Juri) del Parlamento europeo dal titolo ’Attuazione della Direttiva sulla tutela dell’Ambiente mediante il diritto penale.”
