Ue. Terzi (FdI): da Governo Meloni impegno, sia nell’ambito G7 che in quello UE, per cessazione ostilità a Gaza e in Libano

“C’è chi avrebbe preferito un’Europa e un’Italia rassegnate a fronte di un Medio Oriente infiammato dai 7 fronti di guerra aperti contro Israele dall’Iran e dai suoi proxy. O dinnanzi l’Ucraina aggredita dalla Russia. Ma non vi è pace senza il rispetto del diritto internazionale, al di fuori di esso solo retorica e ipocrisia.

Il Governo Meloni assicura a Kiev tutto il sostegno necessario a creare le condizioni per una soluzione giusta e duratura al conflitto, gettando sin d’ora le basi per la ricostruzione dell’Ucraina. La leva collegata ai profitti sui beni congelati russi, le sanzioni nei confronti della Russia e, se necessarie, dei Paesi terzi per contrastarne l’elusione, sono anch’essi strumenti fondamentali.
Sul Medio Oriente, Israele ha il diritto di difendersi e di vivere in piena sicurezza. Israele sta lottando senza tregua contro un terrorismo barbaro e fondamentalista. E non possiamo accettare che quest’odio cresca anche dentro i nostri confini. Impossibile negare il substrato antisemita nei cortei Pro-Pal che negano l’esistenza stessa di Israele e innalzano cartelli e bandiere affiliati ad Hamas. Questa non è libertà di espressione, è inneggiare al terrorismo.

Il Governo Meloni persegue attivamente l’impegno, sia nell’ambito G7 che in quello UE, con l’obiettivo di una immediata cessazione delle ostilità a Gaza e in Libano, il rilascio degli ostaggi, gli interventi umanitari su larga scala in aderenza con la Risoluzione 2735 delle Nazioni Unite. Crediamo nel principio ‘Due popoli in due Stati’. Sulla questione libanese, la nostra posizione è chiarissima: siamo per una scrupolosa attuazione delle Risoluzioni 1559 e 1701. Sulla tragica situazione del Libano grava un conflitto innescato esclusivamente da Hezbollah, cioè dall’Iran. Come mi è stato riportato da un’autorevole voce del parlamento libanese pochi giorni fa, da troppi anni ormai il Libano subisce gravissime ingerenze, vede la sua sovranità negata dallo strapotere di Hezbollah. Da tempo si auspicano – a livello ONU – iniziative serie che assicurino una reale capacità alle forze di pace in Libano di operare, ma ciò può avvenire soltanto attraverso una riorganizzazione e un consolidamento democratico delle istituzioni di Beirut che consenta alle forze armate libanesi di essere veramente operative per combattere il terrorismo”.

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