Ue, Terzi (FdI): rapporti Giappone Italia molto significativi

Questa mattina si è tenuta presso le Commissioni affari europei ed esteri del Senato l’audizione dell’Ambasciatore del Giappone in Italia, S.E. Satoshi Suzuki, sui rapporti tra l’Unione europea e il Giappone, e in particolare sull’Accordo di Partenariato UE-Giappone (EU-Japan Economic Partnership Agreement, EPA).

Tra i principali temi emersi vi sono in primis i rapporti bilaterali economici tra il Giappone e l’Unione che presentano una dinamica molto positiva rispetto agli scambi commerciali, e quelli in ambito geopolitico per i quali è stata data enfasi particolare alla continuità e indivisibilità della sicurezza nella regione dell’Indo-pacifico e dell’Euro-mediterraneo. Vivo apprezzamento è stato espresso in questo senso dall’Amb. Suzuki per l’azione che il Governo Meloni sta svolgendo alla presidenza del G7 succedendo proprio al Giappone e per il lusinghiero esito dell’incontro avuto dal Presidente Meloni con il Primo Ministro giapponese Fumio Kishida. Sono state ribadite inoltre le grandi aspettative per le opportunità di crescita che l’EPA continuerà a creare, come avvenuto costantemente dal 2019, anno della firma dell’accordo.

Nel corso dell’audizione, il Sen. Giulio Terzi (FdI) ha messo in evidenza l’importanza strategica dei 42 accordi commerciali europei, di cui quello con il Giappone è uno dei più importanti, sottolineando che il valore complessivo delle esportazioni europee di merci e servizi in Giappone è di 86 miliardi di euro. Sono 600.000 i posti di lavoro in Europa ricollegabili all’export verso il Giappone, e circa 550.000 i lavoratori in società giapponesi in Europa. Si tratta di dati che dimostrano il valore strategico dell’accordo di partenariato.

Per parte sua, l’Amb. Suzuki ha illustrato le dinamiche economiche nettamente positive tra Ue e Giappone dell’accordo che ha permesso – tra l’altro – di superare ampiamente già nel 2021 l’impatto negativo della pandemia da Covid19, con un aumento nel 2022 del 20,4% del volume complessivo degli scambi di beni tra Giappone e UE, e del 23% per quanto riguarda i servizi, rispetto al 2018.

È stato poi notato come l’accordo stia evolvendosi anche nell’area della gestione dei dati, un’area nuova di impulso innovativo per la finanza, i trasporti e le transazioni digitali.

Anche nei rapporti economici bilaterali tra Giappone e Italia, l’accordo di partenariato con l’Ue ha avuto riflessi molto significativi, avendo generato scambi commerciali per un valore di 15 miliardi di euro nel 2023, pari ad un aumento del 13% rispetto al 2022. Rispetto ai dati pre-EPA, quindi del 2018, il commercio bilaterale tra i due Paesi ha registrato una crescita del 22%, una percentuale maggiore di quella tra Giappone e Ue.

Sono inoltre previsti nuovi investimenti in settori vitali e strategici che includono i semiconduttori, l’aerospaziale, il farmaceutico, le energie rinnovabili, mirando a catene di approvvigionamento sicure e affidabili neri settori strategici.

Tra le priorità ribadite è stato il progetto del Global Combat Air Programme (GCAP) tra Regno Unito, Giappone e Italia per uno “stealth” di sesta generazione. All’EPA, come rilevato da tutti gli intervenuti nel dibattito, va riconosciuto un ruolo di grande importanza nello sviluppo di molti settori, tra i quali la difesa. Ed in tema di difesa, nei riferimenti alla situazione in Ucraina, è stato sottolineato come in termini di sicurezza Europa ed Indo-pacifico siano inseparabili. È necessario fare fronte alle sfide di natura economica, finanziaria e militari poste dalla Cina con uno spregiudicato uso della forza inteso ad appropriarsi di estese porzioni del Mar Cinese Meridionale e di modificare lo status quo con Taiwan. Un clima di minaccia che riguarda Corea del Sud, Filippine, Malesia e Giappone al quale Tokyo intende far fronte in coordinamento con i Paesi governati dai principi dello stato di diritto della libertà e della legalità internazionale.

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