La ministra della Giustizia del Regno Unito, Shabana Mahmood, ha annunciato che, a causa della grave sovrappopolazione nelle carceri del paese, saranno liberati anticipatamente i detenuti non violenti che abbiano già scontato il 40% della loro sentenza.
Mahmood ha dichiarato al London Evening Standard che questa misura risponde “alla minaccia imminente di un collasso del sistema di giustizia penale e alla preoccupazione per il mantenimento dell’ordine e della legge”. Attualmente, sono disponibili solo circa 700 celle nelle prigioni maschili, e le strutture sono vicine al 99% della loro capacità totale.
A partire da settembre, i detenuti in Inghilterra e Galles saranno liberati quando avranno scontato il 40% della loro pena, invece dell’attuale 50%. Questa misura implica la scarcerazione di circa 5.500 detenuti, secondo le stime dell’Associazione degli Ufficiali Penitenziari citate da Sky News e riportate da The Objective.
A questa polemica decisione si aggiunge il fatto che il nuovo Primo Ministro, Keir Starmer, come prima misura ha annullato il piano di espulsione di immigrati illegali in Ruanda preparato dal suo predecessore, il conservatore Rishi Sunak.
Sunak assicurava che questo piano di espulsioni nel paese africano avrebbe fatto cambiare idea alle centinaia di immigrati che cercano di entrare nel Regno Unito, soprattutto attraverso la pericolosa rotta del Canale della Manica.
Lo scorso 25 maggio, il governo britannico ha stimato che oltre 10.000 immigrati illegali erano già arrivati nel paese attraverso la rotta del Canale della Manica dall’inizio del 2024, una cifra senza precedenti da quando si mantengono registri migratori.
Sarebbe interessante che il Regno Unito pubblicasse statistiche sull’origine etnica dei prigionieri. Perché, per esempio, nel caso della Spagna, gli stranieri commettono quasi la metà degli omicidi con vittime femminili, secondo i dati del Ministero delle Pari Opportunità del paese.
Se parte della sovrappopolazione delle carceri britanniche è costituita da stranieri, la vera soluzione sarebbe che queste persone scontino la loro pena nei paesi di origine, non quella liberarli per le strade a scapito della sicurezza dei cittadini. Ma il nuovo governo britannico dimostra sin dal primo momento la sua anima socialista e la sua piena adesione all’agenda progressista.