Dal giorno del suo insediamento, il 22 ottobre 2022, il governo guidato da Giorgia Meloni ha impresso una svolta straordinaria al mercato del lavoro italiano, raggiungendo un traguardo epocale: oltre un milione di nuovi occupati in poco più di due anni. Un risultato certificato dai dati ufficiali dell’Istat, che dimostrano come l’Italia stia vivendo una stagione di crescita e fiducia senza precedenti. Questo successo non è un caso, ma il frutto di politiche coraggiose e lungimiranti, come il taglio del cuneo fiscale e la revisione delle misure assistenzialiste, che hanno accelerato un trend già positivo post-Covid, trasformandolo in un vero e proprio boom occupazionale.
UN MILIONE DI OCCUPATI IN PIÙ: I NUMERI PARLANO CHIARO
Secondo l’Istat, a febbraio 2025 gli occupati in Italia hanno raggiunto quota 24,332 milioni, con un incremento di 1,095 milioni rispetto a ottobre 2022, quando il governo Meloni si è insediato (23,237 milioni). Questo dato, disponibile nella nota mensile Istat “Occupati e disoccupati” di febbraio 2025, segna un record storico: il tasso di occupazione è salito al 63%, il più alto mai registrato, mentre la disoccupazione è scesa al 5,9%, il minimo dal 2007. Rispetto al periodo pre-2022, la crescita è impressionante: a fine 2021 gli occupati erano 23,1 milioni, con un tasso del 59,1%. Già allora si intravedeva una ripresa post-pandemica, ma è con Meloni che il ritmo è diventato travolgente, aggiungendo oltre mezzo milione di posti all’anno contro i 200-300 mila annui dei governi precedenti.
LE POLITICHE CHE FANNO LA DIFFERENZA
Cosa ha reso possibile questo exploit? Il governo Meloni ha puntato su una strategia chiara: sostenere chi crea lavoro e premiare chi lo cerca. Il taglio del cuneo fiscale, che ha aumentato il netto in busta paga e incentivato le assunzioni, è stato un pilastro fondamentale. A questo si aggiunge l’abolizione del reddito di cittadinanza, sostituito da strumenti come l’Assegno di Inclusione e il Supporto per la Formazione e il Lavoro, che hanno spinto centinaia di migliaia di persone a rientrare nel mercato del lavoro. I numeri lo confermano: gli inattivi sono calati di 459 mila unità tra novembre 2022 e novembre 2023, e i disoccupati di 342 mila rispetto a febbraio 2024. È la prova che, come ama ripetere la premier, “se gli italiani vengono messi in condizione di alzarsi dal divano, il lavoro lo trovano”.
DONNE AL LAVORO: UN RECORD CHE INFONDE SPERANZA
Uno dei risultati più brillanti di questa stagione è l’impennata dell’occupazione femminile. A febbraio 2025, il tasso di occupazione delle donne ha toccato il 54,2%, con oltre 10,2 milioni di occupate, rispetto al 51,8% di ottobre 2022 (9,8 milioni). Questo balzo di 400 mila lavoratrici in poco più di due anni è un segnale di riscatto per un Paese che da troppo tempo vedeva le donne penalizzate. Le politiche di decontribuzione per le assunzioni femminili e il clima di fiducia generato dalle imprese hanno aperto nuove opportunità, soprattutto per le giovani madri e le professioniste. È un’Italia che finalmente valorizza il talento femminile, passo dopo passo.
GIOVANI: IL FUTURO È ADESSO
Anche i giovani stanno vivendo una primavera occupazionale. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è sceso al 16,9% a febbraio 2025, il livello più basso dal 2004, contro il 23,7% di ottobre 2022. Questo significa meno disoccupati (da 350 mila a circa 250 mila) e più opportunità per chi entra nel mondo del lavoro. Gli sgravi contributivi per gli under 36 e il potenziamento di “Garanzia Giovani” hanno dato una spinta decisiva, creando ponti tra formazione e occupazione. I giovani italiani non devono più guardare all’estero per sognare un futuro: il governo Meloni sta dimostrando che quel futuro può essere qui, oggi.
UN’ITALIA CHE CRESCE, UN’ITALIA CHE CREDE
Il milione di posti di lavoro non è solo un numero: è la testimonianza di un’Italia che si rialza, che crede nelle sue imprese e nei suoi cittadini. Se la ripresa post-Covid aveva acceso una scintilla, il governo Meloni l’ha trasformata in un fuoco di crescita stabile e duratura. Con oltre 1,2 milioni di contratti a tempo indeterminato in più dal 2022, il lavoro non è più un miraggio, ma una realtà concreta. Come ha detto la premier, “è la nostra idea di Italia che prende forma”: un Paese che premia il merito, sostiene chi produce e offre speranza a chi vuole costruirsi un domani. E questo è solo l’inizio.