Non convince ed è la più chiara espressione di un governo in difficoltà la conferenza stampa di ieri sera, dove Mario Draghi avverte fin da subito che non risponderà a domande sul Quirinale.
A presentarsi ai giornalisti con accanto i ministri della Scuola Patrizio Bianchi, della Salute Roberto Speranza e con Franco Locatelli del Comitato tecnico scientifico è un Premier che tenta di spiegare le ragioni di ogni scelta presa inutilmente da questo governo per contrastare quella valanga di contagi che pur ha piegato il nostro Paese nonostante le stringenti limitazioni, servite solamente a discriminare una esigua parte di cittadini senza ottenere risultati apprezzabili.
E infatti dopo nemmeno tre minuti dall’inizio della conferenza stampa l’immancabile accusa a quella sempre più ristretta percentuale di italiani che non vogliono vaccinarsi. Poco credibile quindi l’appello del Premier all’unità quando parte della conferenza stampa sia stato dedicato ad attaccare i non vaccinati: “Gran parte dei problemi che abbiamo oggi dipende dal fatto che ci sono dei non vaccinati.” Ha ancora il coraggio di dire Draghi, continuando in una narrazione che non convince più nessuno. Ma può farlo indisturbato, di fronte ad una platea di giornalisti benevola, persino con la voce rotta dall’emozione nel rivolgere le domande al Premier. Unica domanda scomoda quella del giornalista del Times che chiede a Draghi cosa ne pensi della linea aperturista attuata da Johnson. “Boris Johnson aveva ragione a non introdurre nuove restrizioni prima di Natale. Come mai l’Italia ha fatto il contrario? I dati inglesi sono migliori di quelli italiani”.
Draghi glissa e non risponde. Dura ammettere il calo dei contagi nel Regno Unito senza Greenpass e obbligo vaccinale.
Ed ecco che per la parte scientifica Draghi da la parola al MInistro Speranza che esibisce uno specchietto con i dati delle terapie intensive che fanno riferimento al periodo che va dal 12 novembre al 12 dicembre, per dimostrare il grave impatto dei No vax su Sanità e terapie intensive. Ma perché riportare dati di un mese fa? Ad essere maliziosi ci verrebbe da pensare che sia perché Omicron, responsabile dell’attuale e massiccia ondata di contagi buchi i vaccini più della variante Delta, e quindi i dati non sarebbero così sbilanciati, ed il numero dei ricoverati, anche con doppia dose salirebbe.
Certamente i non vaccinati corrono più rischi di ammalarsi gravemente e di conseguenza occupano più posti in terapia intensiva dei vaccinati, ma nessuno qui non si tratta di mettere in discussione l’efficacia dei vaccini contro la malattia grave, qui si tratta di ammettere una volta per tutte che i vaccini non fermano il contagio, e che anzi forse è proprio lo strumento del green pass ha contribuito alla recente ondata di contagi, perché chi è provvisto di green pass si è sentito esonerato dal contagiarsi e dal trasmettere il virus ma non è stato così.
Ma l’argomento chiave della conferenza sembra essere quello della scuola, con la decisione della didattica in presenza. “La scuola è fondamentale per la democrazia, va tutelata e protetta, non abbandonata” tuona Draghi, che rivendica con forza la sua scelta. Ma sentir parlare di tutela fa riflettere.” La scuola non mostra crepe” fa eco il Ministro dell’Istruzione Bianchi, ma evidentemente la loro fonte di informazione sono alcuni burocrati ministeriali che vivono poco la realtà di tutti i giorni perché davvero fatichiamo a vedere un briciolo di realtà nelle parole del Ministro. Perché la scuola sta ripartendo dopo la pausa festiva senza nessun intervento in sicurezza (né sulle aule, né sui trasporti), con regole confuse e contraddittorie e senza neppure fornire a tutti gli alunni le mascherine Fp2. Una scuola piena di crepe, quindi, e se non crollerà sarà solo grazie alla serietà e professionalità di migliaia di docenti (sottopagati e molti anche precari) che cercheranno ancora una volta di tenerla in piedi, ma non potranno da soli evitare che l’onda incontrollabile dei contagi natalizi si ripercuota anche all’interno delle aule scolastiche, perché lo sappiamo bene, non è finita qui, e ancora dopo due anni di pandemia la scuola galleggia tra lezioni in presenza e Dad di emergenza, stando alla sorte.
Tutto questo mentre rischiamo un lockdown di fatto e la paralisi dei servizi essenziali a causa di regole inutili su isolamenti e quarantene, i prezzi dell’energia sono alle stelle, l’inflazione corre, milioni di cittadini sono discriminati e il Paese è diviso.
Ma Draghi poteva star tranquillo, la maggior parte delle domande fatte in conferenza erano irrilevanti o inappropriate, nessuna domanda scomoda, nessuna domanda sui disastri tamponi, sui tracciamenti completamente saltati, sul caos scuola e trasporti. Silenzio pure sulle multe di 100 euro. Perché ormai è chiaro,
con la pandemia l’informazione è andata in lockdown, se ci fosse ancora un giornalismo serio in Italia oggi Draghi sarebbe stroncato su ogni copertina per una conferenza stampa affatto chiarificatrice, che ha solo ignobilmente spostato i fallimenti del governo su una categoria di cittadini (sempre più esigua), rifiutato ogni responsabilità e lasciato fuori i pochi giornalisti non allineati.
Finché Bruxelles usa i “soldi delle tasse tedesche” per pagare i debiti insoluti dell’Italia con miliardi di euro, Draghi farà qualsiasi cosa sia richiesta….. (Vedere la vaccinazione obbligatoria e gli arresti domiciliari obbedienti del popolo.
Draghi ist ein Angestellter von George Soros dem die ganze Welt gehören möchte. Und solange Brüssel mit dem ,,deutschen Steuergeld” die Außenstände Italiens mit Milliarden Euros bedient, macht Draghi alles was gefordert wird….. ( Siehe Impfzwang und gehorsamer Hausarrest am Volk.
Draghi non deve convincere nessuno: è stato incaricato di portare a termine un determinato piano dagli amici di Davos e lui lo sta portando a termine, tanto il suo posticino in qualche istituzione internazionale lo troverò sempre, possibilmente fuori dal Paese, di cui, a lui, non gliene frega una mazza