“Quanto è accaduto alla Sapienza per mano di sedicenti iscritti che usano l’università come strumento di reclutamento ideologico è lontano anni luce dal desiderio di pace in Medio Oriente. L’uso della violenza e dell’intimidazione è figlio di quell’odio che ha dato i suoi frutti avvelenati il 7 ottobre. Studenti, professori e ricercatori che chiedono la sospensione degli accordi sulla ricerca tra le università italiane e quelle israeliane pretendono di decidere per conto del Governo e dell’autonomia dei singoli atenei generando uno stato di anarchia e di disordine culminando con il ferimento delle Forze di Polizia e con le minacce alla rettrice Polimeni. A entrambi la mia solidarietà e il mio sostegno. Non si può fermare la guerra facendo la guerra”.
È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.