“È necessario fare chiarezza sui finanziamenti esteri ai movimenti politici in piena campagna elettorale. Un’associazione di area Pd, Agenda, poco dopo la sua nascita, riceve milioni di euro dalla Fondazione di Soros. Gli stessi fondi, vengono poi riversati nelle tasche di alcuni esponenti della sinistra italiana. Realtà nate dall’oggi al domani, riempite di soldi da fondi esteri, per influenzare la vita politica italiana. Ci chiediamo se tutto questo sia normale ed eticamente accettabile”. Fattuale la descrizione e ragionevole la richiesta del senatore e vicecapogruppo vicario di Fratelli d’Italia al Senato Raffaele Speranzon. Nelle sue parole, viene descritta l’ultima notizia che racconta di altri, gli ultimi fino ad ora a livello cronologico, finanziamenti dell’ungherese George Soros ai partiti della sinistra italiana. All’indomani delle elezioni politiche del 2022, infatti, erano già stati svelati dei finanziamenti del banchiere a +Europa: scoperti, gli uomini di Emma Bonino aveva pure rivendicato i fondi ricevuti, nella speranza che dire “sì, lo sapevamo e ne siamo fieri” potesse ripulire almeno un po’ la loro reputazione.
Il vice Soros che regala soldi alla sinistra
Ora il novero delle personalità finanziate da Soros si fa abbastanza lunga. Al centro della questione, la fondazione svedese “Demokrati Pluralism Stiftelsen”, guidata dal vice di Soros, Daniel Sachs. Questa ha “regalato” un mega finanziamento di un milione e 75mila euro ad Agenda, un’associazione con sede a Roma. Finanziamento diviso in due tranche: 800mila euro la prima volta, nell’agosto del 2022, e altri 275mila euro a ottobre scorso. Agenda è stata fondata da Jessica Shearer, ex collaboratrice di Obama durante la campagna presidenziale del 2008, e da altri esponenti del PD, come Rachele Scarpa, nota per essere la più giovane deputata dell’attuale legislatura, e Caterina Cerroni, segretaria nazionale dei Giovani democratici.
I nomi dei dem finanziati
A darne notizia l’Adnkronos, che stila l’elenco dei dem ed esponenti della sinistra finanziati da Soros. Tra questi, anche alcuni big, come Nicola Fratoianni. Lo schema è sempre lo stesso: sotto la dicitura “servizi”, le fondazioni di Soros hanno cercato di influenzare la politica italiana. Inizia Giuseppe Provenzano, ex ministro e nella segreteria dem come responsabile Esteri: a lui, gentilmente, 13mila euro. Poi 24mila euro e 73mila euro rispettivamente alle già citate Scarpa e Cerroni. Altro nome indennizzato da Soros è quello di Sofia Di Patrizi, portavoce metropolitana delle Donne democratiche di Genova e altra fondatrice di Agenda. La lista è ancora lunga: a Ouidad Bakkali, parlamentare dem e vicesegretaria del PD in Emilia-Romagna, 77mila euro; Valentina Ghio, ancora parlamentare dem, 38mila euro; Marta Bonafoni, nella segreteria del PD, 10mila euro; Katia Piccardo, sindaco di Rossiglione, 22mila euro; Marco Sarracino, deputato dem, 29mila euro.
Fratoianni e i soldi dall’ex collaboratrice di Obama
Agenda si ferma qui, ma un’altra associazione, la Social Changes, è stata coinvolta. Social Changes, fondata da Jessica Sherarer, la collaboratrice di Obama. Da questa, sono partiti altri finanziamenti per altri esponenti. Abbiamo già parlato di Fratoianni: il leader di Sinistra Italiana ha ricevuto 110mila euro. Poi Marco Grimaldi, deputato di Avs, ha avuto 25mila euro; Enrico Rossi, ex governatore della Regione Toscana, 9mila euro. E ancora tanti nomi e tanti altri investimenti in “servizi”, alle europee del 2019 e alle comunali del 2020.
Il vizietto di dem e sinistra
“Parlano di complottismi vari, ma i numeri non mentono. Ecco come Soros e intellighenzia sinistra varia provano a condizionare la politica italiana con finanziamenti vari”: così sul suo blog Giovanni Donzelli. In effetti, per mesi il centrodestra è stato accusato, senza alcuna fondatezza, di ricevere fondi e finanziamenti dalla Russia, ma ora si scopre – ancora una volta – che al centro di questi scandali c’è di nuovo la sinistra. Un vizietto a cui dem ed ex comunisti proprio non riesco a rinunciare: ai danni della sinistra, ad esempio, è stato il caso Qatargate. Agenda trova tempo per difendersi, facendo sapere di non aver ricevuto “alcun finanziamento da Soros” e di credere, piuttosto, che “il cambiamento passi necessariamente dalla presenza in politica di femministe e persone che portino avanti le istanze delle comunità marginalizzate”. Ma i numeri sono numeri e resteranno lì, a descrivere l’ennesimo scandalo del Pd.
Porca miseria, me lo dice sempre anche mia moglie: quando c’è da prendere dei soldi non ci sei mai! Sono sempre dalla parte sbagliata, magari qualche spicciolo Soros lo dava anche a me, le necessità della vita sono tante
Con affetto
Alessandro