Michael Rulli, deputato americano e copresidente dell’Italian-American congressional delegation, parla del ruolo che potrebbe avere il presidente del Consiglio Giorgia Meloni con l’amministrazione Trump, al cui insediamento era l’unica leader europea presente. E anche del rapporto tra Italia e Stati Uniti e del suo rapporto con il Paese da cui veniva la famiglia di origine calabrese. “Ho avuto il piacere di incontrare la premier Meloni durante l’inaugurazione e l’ho trovata una persona adorabile e ottimista”, dice a Rulli.
Che poi commenta le dinamiche politiche in Europa, dove “sembra esserci uno spostamento globale per dare la priorità della sovranità nazionale che, in contrasto con il sistema di governance misto dell’Ue, crea una tensione significativa. Se le azioni dei burocrati di Bruxelles hanno un impatto sugli interessi nazionali del popolo italiano, chi dovrebbe avere la sovranità su queste decisioni? È una questione che spetta ai popoli europei e alle loro singole nazioni determinare”.
“Credo che Trump sia favorevole a che tali decisioni siano prese democraticamente all’interno di ogni nazione – sostiene ancora il deputato dell’Ohio – Giorgia Meloni sembra profondamente impegnata a servire il suo popolo che, a mio avviso, è stato svantaggiato da alcuni aspetti delle politiche dell’Ue. Molti italiani con cui ho parlato hanno espresso frustrazione per il passaggio dalla lira all’euro quando è stato introdotto negli anni 2000, riflettendo preoccupazioni più ampie sulla sovranità economica”.
Quanto al rischio che Trump possa usare la premier italiana per dividere l’Ue, Rulli è dell’idea che “qualsiasi leader che cerchi una stretta relazione con l’amministrazione troverà il sostegno per il ripristino della sovranità nazionale e per la promozione degli interessi del proprio Paese. Se Bruxelles è aperta a collaborare con il presidente su questi temi, credo che l’accoglierebbe a braccia aperte”.
Secondo Rulli, “le amministrazioni statunitensi che si sono succedute, sia democratiche che repubblicane, hanno promosso il libero scambio dalla fine della Guerra Fredda, il che ha contribuito al declino delle industrie manifatturiere sia negli Stati Uniti che in Europa. Questo ha portato a sfide economiche, come la stagnazione dei salari, soprattutto in Paesi come l’Italia”.
Quindi la ricetta del deputato repubblicano, che è a capo della catena di negozi alimentari della famiglia “Rulli Brothers”: “Per affrontare questi problemi, credo che i Paesi debbano dare priorità alla definizione di accordi commerciali individuali con gli Stati Uniti che garantiscano condizioni di parità. Relazioni commerciali eque vanno a vantaggio dei lavoratori e delle imprese di entrambe le parti, favorendo la crescita economica e la stabilità reciproca”.