USA: vietato l’aborto se il feto ha battito cardiaco

Mezzo mondo ora griderà allo scandalo, a un “periodo triste” per i diritti all’aborto, ma bisogna anche accettare l’idea che sui temi etici i sentimenti siano diversi e anche le soluzioni scelte possano differire grandemente tra loro. Lo Stato americano della Georgia ha approvato una legislazione che bandisce gli aborti dopo che sia stato rilevato un battito cardiaco fetale. Se il disegno di legge fosse firmato dal governatore repubblicano dello Stato, Brian Kemp, che si era fortemente impegnato a favore di leggi più severe in materia, diventerà uno dei più repressivi divieti all’aborto di tutti gli Stati Uniti.

Attualmente la legge della Georgia permette alle donne di effettuare un aborto durante le prime 20 settimane della gravidanza. Ora, se il disegno di legge dovesse ottenere la firma del governatore, la restrizione sarebbe notevolissima, considerando che è possibile rilevare il battito cardiaco già in un embrione di sei settimane, cioè di solito prima che una donna si renda conto di essere incinta. Nel disegno di legge vengono riportate come eccezioni lo stupro e l’incesto – sempre che esista una precedente denuncia ufficiale del reato subito – oppure se è necessario per salvare la vita alla madre. E’ previsto anche l’aborto nel caso in cui il feto presentasse gravi problemi medici.

“La Georgia apprezza la vita”, ha detto Kemp in una dichiarazione di venerdì. “L’azione coraggiosa del legislatore riafferma le nostre priorità e chi siamo come Stato”. Subito dopo il pronunciamento del Governatore, sono scoppiati disordini e tafferugli, e si è creata una manifestazione spontanea quando diversi parlamentari democratici sceglievano di protestare contro il disegno di legge direttamente nelle sale del Campidoglio. A questo punto intervenivano le forze dell’ordine, che intimavano ai manifestanti di interrompere quella specie di assedio e di disperdersi o altrimenti sarebbero scattati gli arresti. Così il grosso della manifestazione si scioglieva ma sempre con tantissimi manifestanti che si allontanavano dalla piazza al grido “vergogna, vergogna”.

Con questo disegno di legge, la Georgia si unisce a un gruppo di Stati controllati dal Gop (the Grand Old Party: the Republican political party in the US), Stati che si pongono l’obiettivo di arrivare a leggi che rendano praticamente impossibile l’aborto volontario legale. Secondo la giurisprudenza americana, lo scopo è quindi quello di avere un caso da portare davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti per contestare la sentenza del 1973 (Roe vs Wade) che in pratica ha ottenuto la legalizzazione dell’aborto a livello nazionale. A rendere ottimisti in proposito gli esponenti conservatori antiabortisti, è anche la nuova struttura della Corte Suprema che ora include i due nominati di Donald Trump, Gorsuch e Kavanaugh.

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RK Montanari
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