“In occasione del tavolo ministeriale che si è tenuto nel pomeriggio di lunedì 3 febbraio al quale ho partecipato da remoto, è stato affrontato dal Ministero competente la gravissima crisi della Venator e la necessità di ulteriore sostegno ai lavori dello stabilimento della piana scarlinese. È arrivato il momento che la società, colosso mondiale nella produzione del biossido di titanio, sciolga il nodo è dica chiaramente quali sono le vere intenzioni sul futuro della Venator. Se esiste una strategia industriale, o se invece siamo davanti a una futura vendita con cambio di proprietà, o peggio a uno smantellamento e dismissione dello stabilimento a nord della provincia di Grosseto”, È quanto dichiara il deputato grossetano Fabrizio Rossi, componente commissione ambiente della Camera dei Deputati che ha partecipato da remoto al tavolo convocato dal ministero.
“Non possiamo lasciare centinaia di famiglie nella totale incertezza sul prossimo futuro dell’azienda, con affitti, mutui e bollette da pagare per vivere tutti giorni. Adesso che la cassa integrazione straordinaria è terminata il 31 gennaio scorso e dal primo febbraio sono stati attivati i contratti di solidarietà previsti dalle normative, misure tampone che servono per dare ulteriore tempo all’azienda fino al prossimo 30 giugno di decidere, è giusto chiedere l’attivazione in deroga degli ammortizzatori sociali così da garantire ulteriore sostegno ai lavoratori e alle loro famiglie. La Venator, che sino al 2022 era la più grossa realtà imprenditoriale della provincia di Grosseto, la prima in assoluto per volumi di fatturato, adesso è sull’orlo del collasso e a rimetterci sono gli oltre 200 lavoratori che si ritrovano con tantissime incertezze e senza prospettive per il futuro. Come parlamentare del territorio, ho dal primo momento seguito con la massima attenzione tutta la vicenda, e farò di tutto per essere al fianco dei lavoratori Venator, sostenendoli in ogni passo, presente e futuro”, conclude Fabrizio Rossi.