Nuova Delhi sarà teatro della riunione del G20 di sabato 9 e domenica 10 settembre.
Molti i temi che verranno messi sul tavolo, come il clima, l'energia e l'ambiente, su cui già domani interverrà il nostro Presidente del Consiglio. Oltre a questa sessione, sarà inevitabile parlare di transizione digitale e del conflitto in Ucraina. Grande rilievo assume anche la proposta dell'indiano Modi di far unire a G20 anche l'Unione Africana, azione che intende essere un segnale di forte attenzione verso il Sud del Mondo.
Al meeting indiano è stata confermata la presenza di molti leader mondiali. Oltre all'Italia, ci saranno ad esempio gli Stati Uniti con il presidente Joe Biden, la Germania con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente francese Emmanuel Macron, l'Arabia Saudita con Mohammed Bin Salman e il giapponese Fumio Kishida.
Oltre al premier spagnolo Pedro Sanchez (bloccato causa Covid), mancheranno all'appello il presidente cinese Xi Jinping, che per la prima volta salterà il raduno dal 2012 (per la Cina sarà presente il primo ministro Li Qiang), e, senza troppe sorprese, il presidente russo Vladimir Putin (sul quale pende un mandato di arresto internazionale), che ha inviato in sostituzione il suo Ministro degli Esteri Serghei Lavrov.
L'assenza dei pilastri di Russia e Cina assume un significato politico rilevante, soprattutto in un periodo storico particolare come quello che stiamo vivendo, e fornisce una immagine piuttosto chiaro di come all'interno del puzzle mondiale ci siano delle tessere incrinate (o meglio, che stanno incrinando gli altri pezzi attorno a loro).
Sono previsti numerosi bilaterali, al via già da oggi.
Tra questi c'è Giorgia Meloni, che ha tenuto un bilaterale con il suo omologo inglese, Rishi Sunak: “Alla vigilia del #G20 in India ho incontrato il Primo Ministro del Regno Unito @rishisunakmp. Una piacevole e utile occasione di confronto sui principali temi internazionali, sulle sfide poste dall'intelligenza artificiale e su una questione fondamentale per entrambi i nostri Governi come quella legata alle migrazioni, sulla quale siamo pronti a intensificare la nostra cooperazione bilaterale”, ha scritto sui social il Presidente del Consiglio. Il bilaterale italo-inglese era per molti versi un incontro prevedibile, considerata l'amicizia che lega i due paesi (e i due leader) e che li ha portati a realizzare alcuni importanti progetti in maniera congiunta, come ad esempio il Memorandum firmato a Londra lo scorso aprile su migranti, difesa, clima, energia ed economia.
Alla vigilia dell'inizio dei lavori possono essere già fatte alcune considerazioni sul ruolo e sulla rilevanza dell'Italia nella vetrina mondiale, oltre che sulle sfide che il nostro Paese affronterà nel prossimo futuro, e sulle quali si è preparato nel corso dell'ultimo anno.
Dopo le numerose missioni all'estero del premier italiano, tra cui vanno ricordate soprattutto quelle nei paesi del Sud del Mediterraneo per la loro valenza strategica a livello europeo e internazionale, la tappa indiana rappresenta un altro importante tassello che prepara alla sfida della presidenza del G7, su cui l'Italia si giocherà davvero tutto.
Il nostro Paese arriva a Nuova Delhi con una veste nuova, che aveva già sfoggiato in un'occasione simile ad Hiroshima. Il G20 è un'importante occasione per mostrare la rilevanza e la strategicità del lavoro svolto finora a livello politico e diplomatico con i vari Paesi e leader mondiali dal Governo Meloni, e per confermare la nuova immagine dell'Italia, che passa dalle ultime file alla pole position. È un'Italia nuova, più forte e pronta ad affrontare qualsiasi sfida con spirito di responsabilità e coraggio.