Il Governo Meloni è pronto a riconfermare, anche in questa legge di Bilancio, le misure a favore della natalità e delle famiglie, pilastri fondamentali dell’azione di governo contenuti già nelle scorse leggi finanziarie. Bonus, congedi, decontribuzioni: misure che in questi mesi hanno aiutato le famiglie e le mamme in carriera, con il fine ultimo, quello da sempre dichiarato dalla stessa Giorgia Meloni, di non dover più scegliere tra genitorialità e carriera professionale, aiutando quindi le mamme a combaciare le due esigenze senza dover più rinunciare a nessuna delle due.
Una priorità per l’esecutivo
Una necessità che emerge nuovamente dal Piano strutturale di bilancio, il nuovo documento che l’esecutivo dovrà inviare alla Commissione europea al posto della vecchia Nota di aggiornamento del Def: “Il sostegno alla natalità – ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti – è una priorità che resta salda nell’impegno del governo perché su questo fronte lo scenario zero, ovvero non fare nulla, significherebbe andare dritti verso il disastro”. I dati sulla denatalità che investe l’Italia, ma in realtà tutti i Paesi occidentali, possono avere una triste ripercussione a livello economico, già annunciandosi nei prossimi anni importanti squilibri previdenziali tra parte attiva della popolazione e parte in pensione, con la seconda assai più copiosa della prima. Dunque, è chiaro che proprio dall’esecutivo di centrodestra deve arrivare una scossa e già le misure approvate l’anno scorso hanno segnato un cambio di approccio alla tematica, contro la mancata operatività sul tema da parte dei governi precedenti: riconfermare quelle misure, dunque, è prioritario per il governo e farlo sarà già un ottimo risultato, data la ristrettezza dei conti imposta dal nuovo Patto di Stabilità europeo. Nel documento si legge che “l’Italia intende rafforzare i propri sforzi per contrastare la tendenza demografica negativa, andando a potenziare gli attuali strumenti di sostegno alla genitorialità”.
La battaglia per l’assegno unico
Molte, dunque le ipotesi che circolano, a partire dal bonus mamme, la decontribuzione per le mamme lavoratrici con almeno due figli che spetta per ora alle dipendenti: l’idea sarebbe quella di allargare la platea anche le lavoratrici autonome. Così come potrebbero arrivare dei cambiamenti anche in merito all’assegno unico, il sostegno mensile per le famiglie con figli, che è tra le prime misure che il Governo Meloni, al suo insediamento, ha inteso ritoccare, aumentando gli importi per due anni di seguito: l’idea, adesso, sarebbe quella di escludere alcune voci di spesa dal reddito considerato ai fini Isee in modo tale da far aumentare l’importo che spetta per ogni figlio. Una tendenza espansiva, questa, che dunque va a contrastare chi, nelle scorse settimane, ha tentato di infangare l’operato del governo, parlando di un fantomatico taglio al bonus subito smentito dalla stessa Giorgia Meloni, ricordando come sia fortemente sostenuta dall’esecutivo la battaglia in Europa per difendere l’assegno unico da un’Unione europea che vorrebbe allargare il beneficio anche agli immigrati con figli altrove; una scelta destinata a prosciugare gli importi, data la vastità di beneficiari, e che sarebbe contraria alla ratio di fondo della misura, cioè sostenere la genitorialità italiana.
Altre possibili misure
La battaglia del governo per l’assegno unico è indicativa di come l’esecutivo abbia serie intenzioni di difendere natalità e genitorialità. Secondo il Messaggero, tra il 2025 e il 2026 il Pnrr sarà utilizzato anche per la realizzazione del piano asili nido, con un rafforzamento delle azioni del governo in merito: sono infatti 735 i milioni di euro messi a disposizione per superare i divari territoriali nei servizi per l’infanzia, con l’esecutivo intenzionato a mettere a disposizione circa 150mila nuovi posti per bambini all’interno degli asili nido. Inoltre, si lavora per un rafforzamento dei congedi parentali: insomma, nonostante una ristrettezza dei conti, comunque calmierata dagli ottimi risultati italiani in fatto di Pil, di occupazione, di entrate tributarie e di rientro dall’evasione, il Governo Meloni ha intenzione, ancora una volta, di favorire le famiglie e la natalità all’interno della prossima legge finanziaria.