Si è tenuto a Palazzo Chigi il vertice convocato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sul caso della giornalista Italiana Cecilia Sala, attualmente detenuta in Iran.
Al vertice hanno preso parte il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro della giustizia Carlo Nordio, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e i rappresentanti dei nostri servizi di intelligence.
“All’esito dell’incontro, –riporta la nota diffusa da Palazzo Chigi– “il Governo conferma l’impegno presso le autorità iraniane per l’immediata liberazione di Cecilia Sala, e, in attesa di essa, per un trattamento rispettoso della dignità umana.
Per quanto riguarda Mohammad Abedini, che è al momento in stato di detenzione cautelare su richiesta delle autorità degli Stati Uniti, il Governo ribadisce che a tutti i detenuti è garantita parità di trattamento nel rispetto delle leggi italiane e delle convenzioni internazionali.’’
L’Italia aveva già chiesto precedentemente la liberazione immediata della connazionale, giunta in Iran con regolare visto giornalistico, come fa sapere anche la Farnesina in una nota, secondo cui l’ambasciatore Guariglia ha ribadito la richiesta di condizioni di detenzione dignitose, nel rispetto dei diritti umani, che finora le sarebbero state negate.
Di una brandina non c’è neanche l’ombra, motivo per cui è obbligata a dormire sul pavimento con 2 coperte (una per coprirsi e una da mettere sotto, quantomeno per ammorbidire leggermente la base).
E, come se non bastasse, al momento non ha ricevuto il pacco consegnato sabato dall’ambasciata alle autorità del carcere iraniano. Si tratta di articoli per l’igiene, 4 libri, delle sigarette, un panettone e una mascherina per coprire gli occhi. Le regole per l’ingresso degli oggetti in cella sono assai severe, tanto che non sono permessi gli occhiali. Questo è ciò che ha riferito Cecilia Sala al telefono con i suoi genitori.
Le istituzioni sono al lavoro per riportare la giornalista il prima possibile a casa, solidarietà anche dall’Ue , – “Esprimo la profonda vicinanza alla giornalista italiana Cecilia Sala e alla sua famiglia. Sono vicina anche a tutti i colleghi di Cecilia e a chi lavora per difendere la libertà di stampa, il Parlamento europeo sara’ sempre dalla loro parte. In queste circostanze non posso che rinnovare la fiducia nel lavoro di grande discrezione delle Autorità italiane per riportare Cecilia a casa il prima possibile”. Ha detto il presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola.
Anche Kaja Kallas, Alta rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, si è espressa per la liberazione della reporter italiana:
“Chiedo l’immediata liberazione della reporter italiana Cecilia Sala, arrestata in Iran. Nessuno dovrebbe essere trattenuto per aver fatto il proprio lavoro, il giornalismo non è un reato. Ogni giornalista deve avere la libertà di fare reportage senza paura di essere arrestato o perseguitato. Mentre il mondo affronta la crisi, il ruolo del giornalismo è più essenziale che mai”.