Vertice Ue, Meloni: “A giugno un’Europa diversa, il dibattito su Draghi per ora è filosofia.”

Numerosi i temi affrontati dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni al termine del vertice Ue a Bruxelles.

Partendo dalle prossime elezioni europee, lo spettro dell’ex premier Mario Draghi, il controllo dell’immigrazione, l’istituzione del debito comune per la difesa, le fake news sulla par condicio, il caso Salis, fino al conflitto Russia-ucraina e gli aiuti a Kiev.

“Questo è l’ultimo Consiglio europeo di questa legislatura e nonostante il lavoro fatto in questi mesi, come quello sui migranti, spero che quando ci incontreremo a giugno saremo di fronte a un’Europa diversa” ha sottolineato Meloni, osservando come la riunione di Aprile sia l’ultima prima del voto. La speranza e l’obiettivo da conseguire, è quello di un’Europa diversa, ha spiegato la premier. Si discute delle future cariche Ue e  sulle voci che identificano nella figura di Mario Draghi, una possibile guida dell’Europa, Meloni ha tagliato corto, “Io sono contenta che si parli di un italiano ma questo dibattito è filosofia. La tendenza di decidere prima che i cittadini votano non mi troverà mai d’accordo. Sono i cittadini che decidono le maggioranze, per questo non parteciperò al dibattito.” – “Quello che mi interessa è che sia Draghi che Enrico Letta, che sono considerati due europeisti, ci dicono che l’Europa va cambiata.”

Le fake news sulla par condicio e Caso Salis

Sulla par condicio Meloni smaschera la sinistra, commentando ironicamente le accuse riguardo la sua presunta manipolazione della stampa: “Abbiamo visto una grande fake news che mi ha divertito. Io credo nella libertà di stampa. Si dice che io voglia controllare la stampa ma non è vero perché il regolamento è quello che c’era prima.” – “Allora chi c’era prima controllava la stampa? È così e lo riconosce anche l’Agcom.”, sottolineando quanto sia una ricostruzione surreale, rivendicando anche come la proposta per togliere il carcere per diffamazione ai giornalisti sia proprio di FdI, a prima firma Balboni.

Sull’ipotesi che aleggia invece sulla candidatura della Salis alle europee, Meloni ha dichiarato : “La sua candidatura non cambia il lavoro del Governo”. Poi rispondendo alle domande dei cronisti la premier ha ricordato come già in passato  la politicizzazione della vicenda non avesse aiutato.

Sul debito comune

Tra le tematiche discusse, centrale quella del debito comune, proposta sostenuta dall’Italia. La premier si è espressa sul rapporto di Letta: “Possiamo avere le strategie migliori ma allora c’è bisogno delle risorse. Si sa qual è il dibattito nell’Ue sul debito comune, proposta sostenuta dal governo italiano. Letta propone il tema della capacità di mobilitare investimenti privati per fare in modo che tali capitali restino”. Una possibile strategia per fronteggiare  sfide come la difesa europea.

Controllo immigrazione, il bilaterale con Von der Leyen

In materia di politica migratoria, durante il bilaterale con la presidente della Commissione Von der Leyen ci si è soffermati sulla gestione del tema migranti, piano Mattei e la necessità di aumentare i rimpatri, temi che hanno rappresentato un punto  comune tra la presidente Ue e il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Si è parlato della Tunisia e altri nodi legati al Mediterraneo.

“L’andamento dei flussi dei migranti irregolari verso l’Italia che diminuiscono in maniera significativa dimostra che il lavoro che abbiamo fatto porta pian piano dei risultati, chiaramente anche la Tunisia è una nazione con la quale bisogna continuare a lavorare. Non possiamo pensare di risolvere i nostri problemi trasferendoli ad altre nazioni, e quindi con la presidente von der Leyen ho parlato anche del tema dei rimpatri verso i paesi d’origine, del coinvolgimento delle organizzazioni internazionali sui rimpatri volontari assistiti dalla Tunisia ai paesi di origine.”

Centrale anche il Libano, per il quale sono stati chiesti dall’Italia all’Ue “dei sostegni economici per i rifugiati siriani.” Tra le conclusioni del Consiglio europeo si ribadisce il sostegno a Kiev e la necessità di intensificare urgentemente l’assistenza militare necessaria.

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Veronica Passaretti
Veronica Passaretti
Sono nata il 1/01/2000, esattamente la prima nata del millennio. Da sempre innamorata della politica, tanto da iniziare la militanza in Gioventù Nazionale a 15 anni. Irrimediabilmente affascinata dai valori che il Tricolore rappresenta. ‘’Usque ad finem’’ non è solo il mio motto, ma uno stile di vita. Amante del vino rosso, simbolo di passione, cultura, storia e tradizioni italiane. Istinto, tenacia e una buona dose di testardaggine a completarmi.

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