Il Summit NATO a Vilnius ha visto la partecipazione di Giorgia Meloni, che vi ha preso parte per la prima volta nelle vesti di Presidente del Consiglio.
L’Italia si è presentata con una rinnovata consapevolezza della sua posizione internazionale, grazie al lavoro fatto sul fronte estero nel corso degli ultimi mesi.
L’Italia arriva a Vilnius con saldi rapporti con molti dei paesi presenti in questi giorni, pronta ad assumere la presidenza del G7.
Il vertice dell’11 e 12 luglio ha rappresentato una occasione fondamentale per compattare ancora di più l’Alleanza e per tracciare delle linee comuni, soprattutto per ciò che riguarda la sfida Ucraina.
Una sfida che ha avuto importanti ripercussioni su tutti noi e che ha richiesto, e continua a richiedere, un grande sforzo comune. Un segnale importante è stato lanciato proprio in questi giorni con la nascita del consiglio NATO-Ucraina, il quale sarà orientato ad avviare il processo verso una pace giusta, duratura e globale.
L’adesione alla Nato da parte ucraina dovrà dunque attendere, ma come ribadito da Giorgia Meloni durante la conferenza finale “Sono stati fatti passi importanti e concreti per l’ingresso dell’Ucraina nella Nato”. Su questo il premier ha aggiunto che è fondamentale “il partenariato strategico tra NATO e UE perché si possano raggiungere gli obiettivi comuni”, affinché tra i due partner venga ad esistere sia un rapporto di “complementarietà, soprattutto in termini di strategie”.
Il lascito più importante di questa due giorni è quello di essere riusciti a “ribadire una delle certezze che abbiamo: l’unità dell’alleanza atlantica, la determinazione di tutti gli alleati a difendere i propri valori, a difendere le regole del diritto internazionale senza le quali nessuno di noi sarebbe al sicuro”, ha sottolineato Meloni. “Il segnale di compattezza è la cosa più preziosa che abbiamo in questa fase. È stato un lavoro lungo, a tratti difficile, ma siamo tutti molto soddisfatti”, ha confermato. Ha poi aggiunto: “Difendere il diritto internazionale è anche il modo migliore che abbiamo per difendere la sicurezza dei nostri cittadini”.
Il ruolo dell’Italia in questo contesto è stato all’altezza delle aspettative: “Penso che l’Italia possa essere soddisfatta del contributo che ha portato. Sono sodisfatta del modo con il quale riusciamo a farci capire, a far capire quanto siano importanti i nostri punti di vista”. Queste le parole del Presidente del Consiglio, che ha voluto anche ricordare come la maggiore consapevolezza nei confronti del quadrante sud, soprattutto dell’Africa, si deve all’Italia, al rafforzamento delle sue strategie e che quindi, in generale, vanno riconosciuti all’Italia “gli importanti contributi che offre”.
In particolare, il contributo dell’Italia è oggi quello di fornire un nuovo approccio alle sfide, perché “bisogna avere la capacità di vedere la scacchiera nel suo complesso”.
Un approccio, questo, che è stato condiviso da parte italiana anche in occasione dei diversi bilaterali che il Presidente del Consiglio ha avuto a margine del Vertice: con Rishi Sunak, con Erdogan, e anche con Biden, che ha invitato il premier alla Casa Bianca il prossimo 27 luglio.
L’Italia sta riemergendo dalle ceneri in cui è stata lasciata per troppo tempo. Il nostro Paese è ora in grado di godere di credibilità, di rispetto e di affidabilità, grazie all’elaborazione di un nuovo approccio anche in politica estera. Un approccio che non guarda solo al tema geostrategico, ma anche alla sicurezza dei cittadini e alla salvaguardia degli interessi nazionali.