“Il tribunale di Lima ha condannato giovedì scorso dieci ex soldati per gli stupri commessi negli anni ’80 durante la guerra civile peruviana e ha classificato quelle violenze sessuali come crimini contro l’umanità. La sentenza è stata definita storica perché riconosce che le violenze sessuali furono usate come ‘metodo d’intimidazione’ durante il conflitto. Segno che le violenze perpetrate come arma di guerra devono essere sanzionate in tutte le nazioni come crimine universale. In Italia, il ddl che ho proposto in Senato, in questi giorni all’esame della Commissione Giustizia, intende dare attuazione ai trattati internazionali come lo Statuto di Roma e la recente convenzione di Lubiana che invita gli Stati aderenti a reprimere penalmente i crimini di guerra e a prestarsi reciproca assistenza giudiziaria per la punizione degli stessi. L’Italia apre così la strada alle altre nazioni che vorranno attivarsi e riconoscere nei loro ordinamenti interni la violenza sulle donne usata come arma di guerra come reato universale”.
Lo dichiara Susanna Campione, senatrice di Fratelli d’Italia e componente della Commissione bicamerale contro la violenza sulle donne.