“Il femminicidio di Maria Campai si pone in un parallelo inquietante e allarmante con quello di Sharon Verzeni. I due assassini infatti, sia il 17enne di origine albanese che Moussa Sangare, interrogati sul movente dei due crimini, hanno dichiarato con impressionante analogia di essere andati a cercare qualcuno da uccidere. In realtà appare evidente che non cercassero genericamente qualcuno bensì una donna. Giovani maschi che odiano le donne e le uccidono in quanto tali in modo lucido e premeditato. A conferma di ciò la totale mancanza di pentimento dimostrata sia da Sangare sia dal diciassettenne di Mantova che, come riportato dalla stampa, è un estimatore di Filippo Turetta. Appare sempre più urgente indagare a fondo le ragioni di una fragilità che ha raggiunto livelli di guardia e continua a produrre violenza contro le donne. Certo è che il macabro filo rosso che unisce i due delitti va individuato e spezzato al più presto”.
Lo dichiara Susanna Campione, senatore di Fratelli d’Italia e componente della Commissione bicamerale contro la violenza sulle donne.