“Ringrazio e mi congratulo con la senatrice Campione per aver organizzato il convegno e il suo disegno di legge, attualmente in esame alla Commissione Giustizia del Senato. Il DDL punta a potenziare i sistemi di monitoraggio e segnalazione di violenze sessuali contro le donne e a sanzionare l’uso di questo tipo di violenza come strumento di guerra. Esistono dei reati che hanno carattere universale e che si sono già manifestati, come nel caso del tribunale di Norimberga.
È soprattutto negli ultimi 70 anni infatti che è andato precisandosi il diritto internazionale consuetudinario. Secondo l’ONU, dall’Ucraina al Sudan, da Israele all’Afghanistan, al Myanmar la violenza sessuale continua a essere usata come arma di guerra e un recente rapporto ONU afferma che le donne e le ragazze sono colpite in modo sproporzionato dalla violenza sessuale legata al conflitto, rappresentando oltre il 95% dei 3.622 casi totali verificati dall’ONU. Il modo “sproporzionato” evocato dall’ONU richiama il tema della proporzionalità nei conflitti che stiamo vivendo, per i quali occorre sottolineare che l’azione dell’aggressore è sempre sproporzionata. L’aggressione è infatti un crimine sanzionato dalla giustizia internazionale.
I dati disponibili riflettono livelli allarmanti di stupri nei conflitti: sono tra 250.000 e 500.000 le donne e ragazze stuprate nel genocidio in Ruanda, più di 60.000 nella guerra civile in Sierra Leone, più di 40.000 in Liberia, tra 20.000 e 50.000 in Bosnia ed Erzegovina e almeno 200.000 nella Repubblica Democratica del Congo. A ciò si aggiungono le accuse di stupro sistematico di donne uigure nei campi di “rieducazione” cinesi e le indicibili violenze subite dalle donne negli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre 2023 contro Israele. Il Rappresentante Speciale ONU sulla violenza sessuale nei conflitti, dopo una visita ufficiale in Israele, ha dichiarato: ‘quello a cui ho assistito in Israele sono state scene di violenza indicibile perpetrate con scioccante brutalità. Un catalogo delle forme più estreme e disumane di uccisioni, torture e altri orrori’. Altra violenza è quella denunciata dall’OSCE che ha documentato l’allontanamento e la separazione dei figli dalle madri. Un’atrocità che avviene con la disumana deportazione di bambini ucraini da parte dell’esercito russo.
Il tutto con l’aiuto del regime bielorusso di Lukashenko. Inoltre, a settembre si è riunita la Squadra Investigativa Congiunta, istituita con il supporto di Eurojust, che sta investigando sui crimini di tortura e maltrattamenti in Ucraina. Un lavoro necessario che va incontro alla necessità di istituire un Tribunale Speciale, sul modello dei tribunali ad hoc per l’ex Yugoslavia ed il Ruanda, per rendere giustizia a tutte le vittime ucraine che rischiano di non avere nessun riconoscimento e nessun risarcimento per le sofferenze e abusi subiti”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Giulio Terzi, in occasione del convegno “La violenza sulle donne come arma di guerra” tenutosi oggi in Senato su iniziativa della senatrice Campione.