Vogliono portare a sinistra anche San Francesco. Ma i frati smentiscono: “Ci fa sorridere”

Alla sinistra servirebbe proprio una mano dall’alto, dato il filotto subito da ormai due anni alle elezioni: delle ultime 14 chiamate alle urne tra politiche, regionali ed europee, ben 13 sono state vinte dal centrodestra, mentre in Sardegna la sinistra è riuscita a conquistare la presidenza della Regione per un pugno di voti. Allora, in qualche modo, c’è chi spera che l’aiuto dall’alto, anzi dall’Altissimo, possa arrivare per le prossime elezioni in Umbria, dove la situazione non sembra affatto rosea per il centrosinistra, specie dopo la batosta subita in Liguria. Così, ci si rivolge ai francescani di Assisi, emblema della Chiesa umbra. Sembra surreale ma è quello che si è cercato di far accadere, quantomeno nel racconto del Corriere della Sera di ieri: “Il caso dei frati d’Assisi che “beneficono” la candidata alla Regione col Cantico nel programma“, il titolo del pezzo. La candidata è Stefania Proeitti, sindaco della città dal 2016 ed esponente del Pd. Nel pezzo si racconta di un fantomatico dialogo tra l’intervistatore e un frate francescano non meglio indetificato, che resta bell’anonimato. “Conosciamo Stefania molto bene. È la sindaca di Assisi ormai da oltre sette anni e ha dimostrato di incarnare, con sincerità e slancio, tutti i valori francescani” sarebbe l’endorsement del religioso. Ma nello stesso articolo, più in fondo, quasi alla fine, viene riportato il commento del presidente della Conferenza episcopale umbra: “I vescovi, sia chiaro, non hanno candidati“.

I frati smentiscono

La tesi, insomma, sarebbe quella secondo la quale Proietti, da sindaco di Assisi e soprattutto da cattolica militante, con rapporti – si dice nell’articolo – anche con Matteo Zuppi, sarebbe l’unta dai frati francescani. Frati i quali hanno dovuto rispondere a quello che potrebbe essere visto come un motivo di risentimento, gli ecclesiastici che fanno politica. “Un titolo a effetto, che chiama l’attenzione, può suscitare molto l’interesse. Se però si legge l’articolo poi – dicono dall’ufficio stampa del Sacro Convento di Assisi, come riportato questa mattina da Liberosi vede che in realtà qualcosa non torna in questo misterioso incontro con questo frate senza nome. Chi ci conosce sa che nessun frate si sognerebbe di mangiare una mela mentre scende alla tomba di san Francesco e di usare un linguaggio tipo: “Occorre sempre attingere forza nel Signore e nel vigore della sua potenza, perché ogni cosa difficile diventerà facile”. Ci fa sorridere che si parli di “autorevolezza planetaria” attribuita alla nostra comunità: di fatto le vere dichiarazioni del padre Custode non si vedono facilmente riportate dagli organi di comunicazione, né nazionali né tantomeno internazionali”. La smentita degi frati è dunque arrivata e non resta che registrare, dunque, soltanto il tentativo maldestro di avvicinare Chiesa e mondo dem, che in realtà tra derive woke e diritti Lgbt sembrano sempre più distanti.

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