Si chiama Ursula Gertrud Von der Leyen Albrecht, è nata a Ixelles, comune belga di 78.088 abitanti, situato nella Regione di Bruxelles, l’8 di ottobre del 1958 e perciò ha da poco girato la boa dei 60 anni. E’ lei che il 16 luglio 2019 è stata designata dal Consiglio europeo alla carica di presidente della Commissione europea con 383 voti favorevoli, 327 contrari, 22 astensioni e una scheda nulla. Da segnalare che nell’elezione di questa signora essenziali sono stati i voti dei 5stelle. La Von der Leyen è figlia d’arte se Così si può dire, visto che suo padre, Ernst Albrecht è stato Ministro-Presidente della Bassa Sassonia.
Iscritta alla CDU dal 1990, inizia la carriera politica solo nel 2001 e da allora ha sempre ottenuto posti di rilievo arrivando anche ad essere Ministro degli Affari Sociali, delle Donne, della Famiglia e della Salute sempre in Bassa Sassonia, il feudo di suo padre. Nel 2005, poi, un altro salto di qualità, con la Merkel che la prende sotto la sua ala protettrice e la nomina Ministro della Famiglia. In seguito è Ministro del lavoro e degli affari sociali fino a diventare nel 2013 Ministro della difesa, prima donna in Germania ad occupare quel posto. Ma del resto, né lei né la Merkel fanno mistero della solida amicizia e della fiducia di cui Ursula gode, non a caso oggi si trova sullo scranno più alto della UE, pronta a difendere a spada tratta le istanze tedesche e francesi come si conviene da chi pur non avendo vinto le elezioni continua a governare questa Europa di speculatori, faccendieri e intrallazzatori di vario tipo e livello.
E pensare che tutto avviene – come già detto – con il voto essenziale del Movimento 5stelle. Basta pensare che la Von der Leyen ha ottenuto 383 voti sui 374 necessari, e che i voti favorevoli espressi dai 5stelle sono stati 14. A votarle contro, sia la Lega (“Non siamo disposti a dare il nostro sostegno a chi attacca strumentalmente l’Italia), che Fratelli d’Italia. A favore ha invece votato Forza Italia.
Da questo quadro molte sono le illazioni che si fanno, non ultima che si stia tentando una manovra ben vista anche dal Colle affinché cada il governo attuale e vada su un esecutivo con PD e M5stelle e magari l’appoggio esterno di Forza Italia. Impossibile? Mica tanto. A guidarlo sarebbe l’attuale Presidente del Consiglio, il “beneficiato” Giuseppe Conte, che ormai ci ha preso gusto, e pensa anche di essersi guadagnato alla grande il ruolo che occupa. Come non si sa, ma poco importa in una nazione dove sui miracolati si scrivono libri e si costruiscono abazie.
Staremo a vedere…