Zaporizhzhia sotto assedio: attaccata 440 volte in un giorno dall’esercito russo

Il Cremlino sembra voler dare un segnale molto forte all’Ucraina e non è assolutamente di pace, al contrario degli intenti angelici resi noti da Putin durante la sua visita a Pechino. Nelle ultime 24 ore, la regione di Zaporizhzhia è stata attaccata 440 volte, segnale inderogabile che le strategie militari russe non tengono ovviamente conto dei rischi a cui sono sottoposti i cittadini ucraini.

Gli attacchi aerei sarebbero proseguiti con droni ed MLRS (Multiple Launch Rocket System), l’ennesima prova che nonostante i possibili spiragli ed i tavoli d’accordo per la pace, la Federazione russa non abbia la minima intenzione di fermarsi davanti a nulla per espandere il proprio desiderio di sottomissione. Essenzialmente, se l’Oligarchia russa avesse avuto la minima intenzione di trattare nel merito della vicenda bellica, a quest’ora sarebbe già seduta per enunciare un piano di pace o anche solo di tregua: tuttavia, gli eventi illustrano uno scenario completamente diverso.

Vladimir Putin sembra un grande “estimatore” della teoria di Halford MacKinder, geografo inglese che teorizzò la centralità dell’est- europa come “Terra-Cuore” del sistema mondiale: in sintesi chi comanda l’Heart-Land, comanda l’Isola Mondo e di conseguenza il Mondo intero. Visto l’interesse della Russia per l’espansione dei propri confini marittimi tra Finlandia e Lituania, la concentrazione del Presidente russo sembra piuttosto fondata e addirittura diretta anche altrove.

Nonostante ciò, la teoria di MacKinder in passato non si è rivelata totalmente corretta, soprattutto perché nonostante la conquista degli stati satellite in Europa Orientale da parte dell’URSS nel Ventesimo secolo, il mondo – per fortuna – non è mai caduto completamente nelle mani dei comunisti. Qualcuno potrebbe pensare che il “Containment”(contenimento) voluto dalla NATO sia stato d’aiuto, ma come ogni Tirannia che si rispetti, anche l’Unione Sovietica sarebbe stata destinata a cadere prima o poi.

Purtroppo per Putin, anche i suoi predecessori credevano che controllando le risorse ad est del nostro continente si potessero soggiogare le totalità dei paesi: intendiamoci, l’aggressione dell’Ucraina ed il controllo sulle esportazioni del grano potrebbe risultare come un buon vantaggio, ma le coltivazioni e gli approvvigionamenti possono essere prodotti ovunque.

Nel caso di Zaporizhzhia, l’interesse sembra volgere sul nucleare, sebbene la sciagurata mossa del Cremlino non tenga minimamente conto del disagio su larga scala che un disastro del genere precedente potrebbe comportare per moltissimi stati, compresa la Russia. Più che Terra-Cuore, il desiderio di Putin sembra quello di trasformare l’ucraina in una “Terra Morta”. I paesi vicini dell’Ucraina, in particolar modo la Polonia, sembrano voler prendere precauzioni d’ogni genere per evitare che l’escalation si allarghi sempre di più.

La sensazione è quella che il Governo russo tenda molto di più a conquistare senza sosta, rischiando di ledere anche alla salute dei propri cittadini, piuttosto che prendere in considerazione archetipi militari totalmente differenti. Quanto scritto precedentemente, dimostra un senso di irresponsabilità che va oltre la comprensione umana: non serve essere noti analisti per appurare che chiunque bombardi costantemente una regione solo per trarne profitto energetico, rischiando di mettere a rischio anche il proprio “bottino energetico”, non abbia la benché minima idea del significato della parola “Razionalità”.

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Gabriele Caramelli
Gabriele Caramelli
Studente universitario di scienze storiche, interessato alla politica già dall’adolescenza. Precedentemente, ha collaborato con alcuni Think Tank italiani online. Fermamente convinto che “La bellezza salverà il mondo”.

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