Un uomo di 28 anni è apparso in tribunale questa mattina accusato di omicidio dopo le sparatorie della moschea di Christchurch di ieri.
Brenton Harrison Tarrant, domiciliato a Andersons Bay, a Dunedin, privo di una chiara occupazione, ha fatto la sua comparsa in custodia presso il tribunale distrettuale di Christchurch.
L’uomo è apparso in abiti da prigione, maglia e pantalone bianchi, con le mani ammanettate e a piedi nudi. Sorrideva freddo quando i media lo hanno fotografato ripetutamente, affiancato da due agenti di polizia. Un sogghigno che è sempre rimasto sulle sue labbra, più che inquietante.
Tarrant è accusato di aver ucciso un uomo, il cui nome non è stato pronunciato dal giudice Paul Kellar per evitare che la famiglia della vittima, ancora non completamente avvisata, apprenda la drammatica notizia dai media
Tarrant è stato rinviato in custodia cautelare senza ricorrere all’Alta Corte di Christchurch.
L’avvocato d’ufficio, Richard Peters, ha dichiarato che non sarà presentata alcuna richiesta di cauzione, che cmq non avrebbe nessuna possibilità di essere concessa. Non è stata nemmeno eseguita alcuna richiesta di soppressione del nome, per garantire l’anonimato dello sparatore.
Tuttavia, mentre il giudice Kellar concedeva fotografie e riprese in tribunale, ha ordinato che il volto del killer venisse pixelato per preservare qualsiasi diritto a un processo equo.
L’aula è rimasta chiusa al pubblico.
Ecco in poche righe la presentazione dell’ennesimo assassino che non definiamo folle solo per timore che questo suoni come una giustificazione. Il primo ministro Jacinda Ardern, nel suo intervento dopo i fatti, ha affermato che le leggi sulle armi della Nuova Zelanda “cambieranno” in seguito a una delle peggiori sparatorie di massa nella storia del suo paese. Intanto la polizia pare convinta che un solo uomo – appunto il soggetto di cui avete letto nella presentazione – sia l’unico responsabile diretto del massacro di Christchurch.
36 minuti ed era tutto finito. L’assassino è stato catturato, trascinato da due agenti su un’auto della polizia, e preso in custodia. Il commissario di polizia Mike Bush si è recato a Chrustchurch dove ha riferito ai media sul fermato Brenton Tarrant. Il commissaria ha ribadito che Tarrant è accusato di entrambi gli attacchi, e che quando è stato individuato non si è arreso volontariamente come qualcuno aveva detto. A domanda precisa, Bush ha risposto di non sapere per ora quali saranno i capi d’accusa per Tarrant, ma che essi verranno determinate a mano a mano che l’indagine andrà avanti.
Il commissario ha poi sottolineato il coraggio dei poliziotti che hanno fermato Tarrant e ha anche ringraziato primi soccorritori e le agenzie di supporto tra cui la St John, Fire and Emergency NZ, Victim Support, Civil Defence e Defense Force. Ha poi anche sottolineato che ci sono stati civili che con coraggio assoluto hanno collaborato riuscendo a salvare molte vite umane. Fermo restando che il bilancio delle vittime potrebbe drammaticamente salire, Bush ha confermato che la vittima più giovane è una bambina di 5 anni, mentre un altro bimbo di 4 sta attualmente lottando contro la morte, così come parecchi altri feriti arrivati in ospedale in codice rosso. Secondo la polizia neozelandese, Brenton Tarrant aveva annunciato su un forum già mesi fa il suo progetto omicida su cui, pare, lavorasse da anni. In più, l’uomo avrebbe pubblicato in internet un suo manifesto ideologico, progetto omicida. Ci lavorava da due anni. Sul web aveva pubblicato il suo personale manifesto ideologico, 74 pagine in cui si mescolano teorie sulla “sostituzione etnica” da parte islamica e insulti contro chi ha lasciato che questo accadesse senza colpo ferire.
Infine, il commissario si è lasciato andare a una specie di scoop, affermando che ci sono altre due persone trattenute e indagate, che potrebbero essere messe in relazione con gli attentati senza aver necessariamente partecipato all’azione o sparato. Sempre riguardo agli attentati, un ragazzo di 18 anni sarebbe stato arrestato per incitazione all’odio razziale dopo aver inneggiato alla strage sui social network. Bush ha poi tenuto a precisare che non c’è in atto nessun piano organico per continuare a colpire la Nuova Zelanda, ma che in ogni caso si è trattato di un’azione organizzata eventualmente da “cani sciolti”.