A Dublino tre bambini e una maestra accoltellati da un algerino: scontri e proteste in piazza

Ieri, in una scuola irlandese situata a Dublino, un algerino ha aggredito una maestra e tre piccoli studenti, armato di un coltello: questo è l’ennesimo episodio di violenza antieuropea nell’arco di poco tempo.

Nella notte di ieri, i cittadini irlandesi hanno deciso di scendere in piazza per manifestare il loro dissenso, sventolando bandiere irlandesi ed esibendo cartelli con su scritto “Irish lives matter”.

Le proteste popolari si sono verificate presso O’Connell street, a pochi passi dalla scuola elementare “Gaelscoil Cholàiste Mhuire”, situata vicino Parnell Square, luogo in cui si è consumata l’aggressione armata.

I manifestanti irlandesi hanno forzato il cordone di Polizia, ma non solo: i trasporti sono stati bloccati, molti i veicoli dati alle fiamme e svariate vetrine sono state distrutte.

34 gli arresti nella notte violenta di ieri, in cui sono stati feriti anche alcuni poliziotti delle forze dell’ordine irlandesi.

L’assassino, un cittadino algerino naturalizzato irlandese, è stato bloccato dai civili ancor prima di essere arrestato dai gendarmi.

Qualcuno ha definito la protesta come “Islamofoba”, ma la realtà dei fatti è che i cittadini irlandesi, così come molti altri europei, sono stanchi di subire angherie da chi arriva per delinquere ed uccidere, mancando di rispetto alla totalità dell’apparato civile.

Questa tragedia è avvenuta a pochi giorni di distanza dal raid di Crépol in Francia: un campanello d’allarme piuttosto significativo, oltre che monito per tutti i paesi europei, ora allertati dai continui soprusi da parte dei migranti.

La verità è che i piani per la pubblica sicurezza dovrebbero essere affiancati da un programma concreto, che abbia il fine di bloccare le migrazioni irregolari verso l’Europa, regolarizzando solo chi decide di espatriare per cercare un futuro migliore e per contribuire alla crescita di uno stato.

La polizia irlandese non ha escluso alcun movente particolare, di conseguenza, non resta che attendere di conoscere le ragioni del grave reato, sperando che non si tratti dell’ennesima operazione terroristica.

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Gabriele Caramelli
Gabriele Caramelli
Studente universitario di scienze storiche, interessato alla politica già dall’adolescenza. Precedentemente, ha collaborato con alcuni Think Tank italiani online. Fermamente convinto che “La bellezza salverà il mondo”.

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