“Questa mattina, come ogni anno, sono stato ad Acca Larenzia insieme alla delegazione di Fdi per onorare la memoria di tre giovani militanti del Fronte della Gioventù, Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, vittime innocenti rimasti da 47 anni senza giustizia. Ricordare questa vicenda è doveroso, anche per insegnare alle nuove generazioni quanto la violenza politica negli anni settanta abbia creato una cieca scia di sangue e odio che non si dovrà più ripetere. Il confronto civile ed il rifiuto della demonizzazione dell’avversario devono essere la stella polare da seguire e, per questo, ci auguriamo che il nostro appello alla sinistra a non usare in modo divisivo e provocatorio questa data venga accolto. Occorre fare una riflessione sugli anni 70 ed occorre assumere un impegno per la ricerca della verità almeno storica, se non giudiziaria. In particolare su Acca Larenzia il recente libro ‘Chi sparò ad Acca Larenzia’ di Valerio Cutonilli, spiega molto bene molto bene quali spunti investigativi sarebbero utili per scrivere una parola di giustizia. Davanti al ricordo di tre giovani vittime, davanti al luogo in cui vennero uccisi tre giovani, dopo quasi cinquant’anni vorremmo che le uniche parole pronunciate fossero di condanna a qualsiasi forma di violenza e prevaricazione, senza se e senza ma”.
Lo dischiara il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea De Priamo.