Ad Atreju i leader del centrodestra: la maggioranza è coesa

È stato il turno del centrodestra ad Atreju. Il primo a intervenire, tra i leader di maggioranza, è stato Matteo Salvini della Lega, in video collegamento: “Dalla comunità della Lega un forte abbraccio al movimento politico di Atreju: siamo forse fra gli ultimi movimenti che riconoscono nella militanza, nel sudore, nei gazebo, nei movimenti giovanili, il sale vita e la spina dorsale della politica. Evviva le comunità militanti Meloni profuma di popolo. Quello che per voi è una puzza, per noi è un profumo”.

Lo ha detto anche Paolo Del Debbio, sottolineando come lui, al pari del centrodestra, sta dalla parte del popolo: “Giorgia Meloni profuma di popolo. Per voi è una puzza, per noi è un profumo”. Soffermandosi sul lavoro del governo a Caivano: “Lo slogan è questo: una, dieci, cento Caivano”. “È un onore lavorare con lei – ha proseguito Salvini –, quando al lavoro si aggiunge la vicinanza politica, l’affetto e l’amicizia non ce n’è per nessuno: andiamo avanti fino al 2027, prenotandoci – salute permettendo – fino al 2032. In questi due anni e due mesi abbiamo lavorato benissimo insieme, abbiamo maturato un rapporto di lavoro che è anche di amicizia, alla faccia dei gufi e dei menagrami giornalistici che cercano problemi anche quando non ci sono”.

Lorenzo Cesa, leader di Udc, ha ricordato la figura di Silvio Berlusconi, senza il quale non ci sarebbe stato il centrodestra. Con Giorgia, poi, “torna la politica in questo Paese, dopo dieci anni di vuoto” di governi di centrosinistra. “Da quando c’è Giorgia alla guida, l’Italia è tornata protagonista nel mondo”, ha aggiunto Cesa. Per Maurizio Lupi di Noi Moderati, poi, “il vero regalo” è “realizzare una festa di popolo, dove il popolo è protagonista”. Lupi ha rassicurato sull’unità del centrodestra: “Per noi la diversità è una ricchezza. L’identità e la storia non sono un ostacolo” ma un mezzo con cui diventare protagonisti nella nostra Nazione. La visione è unica: “La persona al centro, lo Stato al fianco della persona, la gente protagonista”.

“Siamo qui per riconfermare il patto politico siglato da Silvio Berlusconi” ha detto Antonio Tajani, leader di Forza Italia. Un patto che è “molto di più di un patto elettorale”. “La scelta è tra ordine e disordine”, tra valori importanti come la lealtà e l’amicizia, e il caos: “Anche nel mondo deve esserci ordine e non caos. Senza questi valori non si vincono le battaglie politiche”. Altrimenti, “diventa solo una battaglia di potere. Non è così: si combatte perché si ha una visione di società”. Per questo è fondamentale difendere la famiglia, la storia, la cultura, l’identità. “Non possiamo mai rinunciare ai valori per i quali noi siamo impegnati, perché altrimenti non vincerà il nostro modello di società”. L’obiettivo dunque: “Arrivare al 51% dei consensi in Italia”. È fattibile: “Dobbiamo far capire agli italiani che abbiamo una visione comune”. Quello che conta “è la solidità” di una coalizione.

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