Agricoltura, Italia prima in Europa: così il Governo ha difeso i contadini dalla tirannia green

Se a qualcuno serviva un segnale per dimostrare la vicinanza del governo alla causa di agricoltori e allevatori, quel segnale è arrivato direttamente dall’Istat, che certifica l’ottima crescita del valore aggiunto complessivo della nostra agricoltura. Valore che ha raggiunto 42,4 miliardi di euro, in crescita di ben nove punti percentuali rispetto allo scorso anno. Così l’Italia si è collocata direttamente al primo posto nella classifica dei 27 Stati membri dell’Unione Europea, superando dunque economie agricole sviluppate e avanzate come quelle di Francia e Germania. Un risultato che inorgoglisce gli esponenti del governo e che certifica quanto il lavoro svolto negli ultimi due anni e mezzo stia effettivamente portando i suoi frutti. Del resto, la categoria degli agricoltori è stata sicuramente tra le più colpite dalle misure green ed ecologiste dell’Unione europea. Misure sulle quali è stato molto forte il pressing di certa politica: lo scoop delle ultime ore, lanciato dall’inchiesta del quotidiano olandese Da Telegraaf, ha svelato sostanzialmente che la Commissione europea ha finanziato nel corso degli anni lobby per promuovere l’ideologia green e far accettare il Green Deal, ponendo addirittura degli obiettivi finali alle singole organizzazioni.

Si capisce dunque da un tale contesto che la pressione a favore delle tematiche green è stata fortissima. Anche perché il tutto partiva da un concezione completamente errata: gli agricoltori non sono dei deturpatori dell’ambiente, bensì sono suoi custodi, coloro che garantiscono in ultima istanza la qualità del prodotto. Ma l’ideologia ha avuto per troppo tempo la meglio e si è preferito dare credito a proposte insensate e al limite del ridicolo, come il ritorno dei boschi e delle paludi. Una situazione esplosa nei mesi scorsi in tutta Europa con le proteste degli agricoltori. In tutta Europa ma non in Italia, dove le manifestazioni sono state pacifiche e avevano un obiettivo chiaro: Bruxelles. I contadini italiani hanno infatti trovato un alleato forte nel Governo Meloni, che ha sempre dimostrato la sua vicinanza, aprendosi al dialogo per raccogliere le loro istanze, facendole valere nei palazzi che contano.

Soddisfatti Governo e produttori

Per questo, con un risultato del genere, è forte l’entusiasmo dei membri del governo. A partire dal ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida: “Esprimo grande soddisfazione per i dati Istat, che dimostrano la validità delle politiche messe in atto dal Governo. Il sostegno alle imprese agricole ha favorito l’incremento della produzione, l’aumento dei contributi, la riduzione dei costi e rilanciato un settore fondamentale per la nostra economia”. Il ministro si dice “particolarmente orgoglioso” per un altro dato molto significativo: “La crescita del reddito medio degli agricoltori, che è aumentato del 12,5%. Questi dati – ha aggiunto – testimoniano inequivocabilmente, che abbiamo intrapreso un percorso corretto, mettendo al centro questo settore economico, fin dal primo giorno del nostro mandato, essenziale per il futuro della Nazione”. Fiera anche il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che parla di “primato storico che ci rende particolarmente orgogliosi e che è frutto del lavoro, della dedizione e della determinazione delle imprese e dei lavoratori del comparto. Siamo altrettanto fieri di aver sempre fatto la nostra parte per raggiungere questo obiettivo”. Positivo anche il commento di Coldiretti: “La leadership dell’agricoltura italiana a livello Ue è alla base dei successi dell’agroalimentare made in Italy all’estero, un patrimonio del Paese che va difeso dai rischi legali all’aumento dei costi di produzione legati alle tensioni internazionali, dagli effetti dei cambiamenti climatici e dalla concorrenza sleale dei prodotti stranieri”.

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La Redazione de La Voce del Patriota

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