“Non possiamo perseguire una sostenibilità ambientale al prezzo della desertificazione economica”. Queste le parole del Presidente del Consiglio prima dell’avvio della terza sessione dei lavori del G20 brasiliano, durante la quale, per l’appunto, verrà trattato il tema dello sviluppo sostenibile e della transizione energetica.
Sul punto Meloni ha aggiunto che l’Italia rivendicherà “il lavoro fatto dalla presidenza italiana del G7”, sottolineando l’impegno italiano sul nucleare da fusione, che -come confermato dal premier- è una tecnologia “sulla quale noi siamo all’avanguardia, che chiaramente richiede del tempo ma che può obiettivamente cambiare la storia, trasformando l’energia da arma geopolitica a risorsa accessibile per tutti.”
Insomma, la sfida italiana continua ad essere quella di arrivare ad “un approccio più pragmatico”, non solo in termini di transizione energetica, ma anche per ciò che riguarda la governance del sistema multilaterale. In particolare, sulla riforma del Consiglio di Sicurezza ONU, Meloni ha confermato la posizione dell’Italia, che è contraria a nuovi seggi permanenti, ma favorevole a nuovi seggi temporanei, distribuiti per aree geografiche a rotazione, in quanto una riforma- se tale- ha un senso se consente alle istituzioni multilaterali “di essere più inclusive, e non di aggiungere disfunzionalità a quelle che abbiamo conosciuto.”
Rispetto alla tematica della lotta alla fame e alla povertà, su cui verteranno anche le conclusioni del summit, il premier ha poi ribadito come tale questione si ponga, tra le altre cose, in linea con il lavoro fatto dall’Italia durante il G7 e che, sebbene si sia molto distanti dal risolverla, soprattutto date le crisi in atto, che “impattano ancora di più sulle nazioni più vulnerabili”, l’impegno italiano è e rimarrà forte e costante.
Impegno che il nostro Paese sta portando avanti non solo in Africa con il Piano Mattei, ma anche in Medio Oriente, dove si intende “alleviare le sofferenze della popolazione civile”, grazie ad esempio all’iniziativa Food for Gaza, che ha già consentito di portare nella striscia 47 tonnellate di generi di prima necessità.
Nel corso del punto stampa tenutosi oggi, inoltre, il premier ha preannunciato una prossima visita in Brasile per firmare un partenariato strategico con il Presidente Lula, ma anche per celebrare l’anniversario dei 150 anni dell’emigrazione italiana in Brasile, per il quale sarà importante un incontro con le comunità italiane nel paese sudamericano.
Infine, alla domanda su un possibile disavanzo commerciale tra Stati Uniti ed Europa (visto il timore crescente della sinistra post-elezioni USA) Meloni ha sottolineato come il dibattitto sulla competitività europea fosse già sul tavolo Ue, configurandosi come “un tema che abbiamo sempre avuto”.
“Dobbiamo capire cosa l’Europa debba fare per rafforzare la sua competitività. La mia impressione continua ad essere che noi ci dotiamo di grandi strategie, ma non ci dotiamo degli strumenti che sono necessari a perseguire quelle strategie. È quello che l’Italia continua a dire e quello per cui lavoriamo”, ha concluso il premier.