Albania, il centrodestra esprime solidarietà a Edi Rama per gli attacchi ricevuti dalla sinistra

Solidarietà verso il popolo e il presidente albanese Edi Rama è stata rivolta dai componenti di centrodestra della bilaterale Italia-Albania dell’Unione interparlamentare, attraverso una missiva inviata all’ambasciatrice della Repubblica d’Albania in Italia, Anila Bitri Lani. Una lettera con cui il centrodestra ha fatto notare l’ipocrisia della sinistra italiana che, per dieci anni e con cinque Presidenti del Consiglio diversi, ha intrattenuto buoni rapporti con il premier Rama. Da Letta a Renzi, da Gentiloni a Conte fino ad arrivare a Draghi: la sinistra ha sempre rispettato la Nazione albanese. Ma i problemi e gli attacchi, anche personali, verso Rama, sono nati da quando è stato il governo di destra guidato da Giorgia Meloni, a stringere i rapporti con il premier albanese.

Ipocrisia sinistra

“Italia e Albania – si legge nella nota – hanno profondi legami da tempo immemorabile. Da undici anni l’onorevole Edi Rama è il primo ministro della Repubblica d’Albania, e in questo periodo è stato ricevuto con grandissima e reciproca cordialità da tutti i presidenti del Consiglio italiani che si sono avvicendati, a cominciare da Enrico Letta e poi dal suo successore Matteo Renzi, entrambi segretari nazionali del Partito democratico. Paolo Gentiloni, durante una visita ufficiale del suo omologo a Roma, aprì all’ingresso dell’Albania nell’Unione europea, sottolineando i grandi progressi compiuti: ‘Le buone relazioni tra Italia e Albania sono così importanti anche perché danno un contributo alla stabilità e alla pace dell’intera regione. La stabilità dell’area è un bene prezioso per l’Europa e il Mediterraneo che non si deve disperdere’, disse l’attuale commissario europeo”. Anche durante la diciottesima legislatura i buoni rapporti con l’Albania continuarono: “Nell’ottobre 2019 – si legge ancora – ci fu persino un doppio incontro con Giuseppe Conte, all’inizio del secondo esecutivo da lui presieduto. Durante la visita del Capo del governo di Tirana a Roma, il presidente del Consiglio italiano deplorò il rinvio da parte dei vertici della UE delle procedure per l’ingresso dell’Albania nell’Unione. Nel 2020, quando Edi Rama era anche presidente dell’Osce, non ci furono incontri a causa della pandemia, ma quando inviò con coraggio e generosità, proprio nei giorni più drammatici dell’emergenza Covid, trenta medici e infermieri in Lombardia, epicentro dei contagi, ricevette giustamente unanimi ringraziamenti e lodi dai principali esponenti di quell’esecutivo, a partire dall’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dal Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, e Repubblica in quell’occasione titolò: ‘La favola bella del premier Rama – Per lui elogio bipartisan della politica italiana’. Anche Mario Draghi si distinse per i cordiali rapporti intrattenuti con Rama, “arrivando a proporre, l’anno seguente, di garantirgli una corsia preferenziale a differenza di altri Paesi aspiranti”.

I soliti preconcetti

Come detto, però, i problemi sono sorti con l’ascesa della destra: “Da quando il Capo del governo albanese ha mostrato di voler proseguire una proficua collaborazione con l’Italia e con il suo governo, anche se non più guidato o sostenuto dal Pd, membro della stessa famiglia europea del Partito Socialista albanese che Rama presiede dal 2005, sono cominciati gli attacchi. Dopo l’annuncio dell’accordo Italia-Albania sulla gestione dei migranti – spiega il centrodestra – il Pd ha addirittura annunciato la richiesta di espulsione del partito guidato da Edi Rama dal Partito Socialista europeo. Richiesta finita nel nulla anche perché ci sono Stati governati da esponenti del Pse tra quelli interessati ad attivare accordi simili”. Attacchi che non si sono fermati neppure in durante questa campagna elettorale: “Ora, nel delicato momento pre-elettorale, a sei giorni dal voto, arriva un servizio televisivo di Report che dipinge il primo ministro dell’Albania come un amico di criminali e di boss. Di fronte a questo – scrivono gli esponenti del centrodestra – desideriamo manifestare la nostra profonda solidarietà al Popolo Albanese, al suo Presidente e alle sue istituzioni democratiche, che taluni non esitano a denigrare pur danneggiando l’Italia a livello internazionale. È particolarmente imbarazzante per la nostra nazione, che questo avvenga attraverso il servizio pubblico televisivo pagato dai contribuenti, quel servizio pubblico che secondo alcuni sarebbe ormai asservito al Governo. Da parte nostra, quali membri della bilaterale fra le nostre due Nazioni all’interno della Unione interparlamentare, ringraziamo sua eccellenza l’ambasciatrice per l’aiuto offerto dall’Albania all’Italia, indipendentemente dalla colorazione politica del suo governo, che – concludono – riteniamo interpreti lo spirito più autentico di collaborazione fra due popoli vicinissimi geograficamente, e ancor più vicini per amicizia“.

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