“Chi offende la memoria dei defunti commette il più infame dei reati, contro la persona e i suoi familiari. Ma essersi accaniti sulla lapide di quel bambino deceduto in circostanze così tragiche è un atto così feroce e folle che tocca i vertici assoluti della malvagità. Dopo questo oscuro episodio, forse è il caso che l’Amministrazione Capitolina riveda le misure di sicurezza e controllo nel cimitero monumentale Verano.” Così in un comunicato Giancarlo Rignini consigliere regionale del Lazio di FdI.