Almasri, il viaggio del libico in Europa prima del mandato d’arresto della Cpi

La vicenda di Osama al Njeim Almasri ha aperto un nuovo contenzioso tra maggioranza e opposizione. Il governo spiega che il suo rimpatrio dell’uomo, capo della polizia giudiziaria libica e ricercato per crimini contro l’umanità, è avvenuto anche per motivi di sicurezza, sulla base delle decisioni dell’autorità giudiziaria.

Il Foglio, oggi, è riuscito a ricostruire tutte le tappe percorse da Almasri prima che arrivasse il mandato d’arresto da parte della Corte penale internazionale. Secondo il quotidiano, infatti, il libico avrebbe vagato per giorni in Europa prima della richiesta dell’Aia: il 6 gennaio sarebbe volato da Tripoli a Londra, con scalo a Roma Fiumicino. Resta nel Regno Unito per sette giorni. Il 13 gennaio riparte alla volta del Belgio e arriva a Bruxelles con un treno. Si sposta in macchina con un amico a Bonn, in Germania, dove assiste a una partita di calcio. Con altre persone noleggia una Mercedes e fa tappa a Monaco, venendo fermati da un posto di blocco: tutto regolare. Il 18 cambiano aiuto e si dirigono a Torino. Altro controllo e nessuna irregolarità. L’uomo era giunto per assistere a una partita della Juventus. Soltanto il 18 arriva il mandato d’arresto della Corte penale internazionale, dopo che l’uomo ha vagato per giorni in tutta Europa.

In giornata, inoltre, sono arrivati i chiarimenti del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, durante il question time in Parlamento: Almasri “è stato rilasciato per ragioni di urgenza e sicurezza, vista la pericolosità del soggetto. era stato temporaneamente associato alla locale casa circondariale ‘Lorusso e Cotugno’ e, quindi, messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente, ossia la Corte d’Appello di Roma e la citata Procura Generale presso la stessa Corte d’Appello. Il 21 gennaio, la Corte d’Appello di Roma, nell’ambito delle prerogative di vaglio dei provvedimenti di limitazione della libertà personale, ha dichiarato il non luogo a provvedere sull’arresto del cittadino libico, valutato come irrituale in quanto non previsto dalla legge, disponendone l’immediata scarcerazione se non detenuto per altra causa. L’uomo è stato dunque rilasciato nella serata dello stesso giorno per poi essere rimpatriato a Tripoli, per ragioni di urgenza e sicurezza, vista la pericolosità del soggetto”.

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