Le ultime due settimane degli antagonisti dei centri sociali torinesi in ordine di tempo: assalto alla Mole Antonelliana, ordigno rudimentale lanciato contro le forze dell’ordine (18 agenti sono finiti in ospedale), occupato un fast food e dato alla fiamme fantocci con i volti di Salvini e Meloni al grido di: “Maiale al rogo” e “Meloni serpente”, il tutto accompagnato dal simbolo della P38 che riporta agli anni bui della Repubblica. Le scuse per organizzare i cortei e manifestare in modo violento vanno dalla lotta per la Palestina alle proteste contro la manovra economica del governo Meloni, prendendo alla lettera la “rivolta sociale” invocata dal segretario della Cgil, Maurizio Landini. Questo weekend, invece, i facinorosi hanno organizzato la trasferta in Albania per protestare contro i centri per migranti di Shengjin e Gjader. Il corteo era guidato dai militanti del Gabrio, il centro sociale di via Millio a Torino (non c’è solo Askatasuna nel capoluogo piemontese). Una volta raggiunti gli hotspot albanesi gli anarchici hanno fatto quello che gli riesce meglio: cagnara, con tanto di striscione provocatorio che recitava “Stop lager”. La protesta, che oggi si sposterà a Tirana, è stata organizzata dal Network Against Migrant Detention, la rete di attivisti nata per dire no al protocollo firmato da Giorgia Meloni ed Edi Rama. Comitato di cui fanno parte i centri sociali YaBasta di Bologna, Mediterranea Saving Humans, Melting pot Europe, Rete Nocpr Milano. Tra i manifestanti è stato avvistato anche il fumettista Zerocalcare.
“Queste persone non avrebbero dovuto nemmeno circolare in Italia, figuriamoci all’estero”
Al solito silenzio di Schlein, Bonelli, Conte e Landini (ormai anche lui può considerarsi membro dell’opposizione) fanno da contraltare le parole del vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Augusta Montaruli: “Alcuni esponenti dei centri sociali torinesi si sono recati in gita in Albania, scimmiottando quanto fatto da certi politici di sinistra, con l’unico scopo di criticare il modello migratorio sostenuto dal governo Meloni, che invece molti considerano da seguire. Dopo i fatti accaduti negli ultimi giorni a Torino, dove abbiamo assistito a scontri e manifestazioni violente, queste persone non avrebbero dovuto nemmeno circolare in Italia, figuriamoci andare all’estero. Ora sarebbe opportuno effettuare controlli al loro rientro per identificare eventuali responsabili dei disordini degli scorsi giorni. Si tratta di persone che sembrano dedicarsi esclusivamente a creare tensioni e che sanno esprimere il proprio disappunto unicamente con metodi violenti e criminali”.