Antimafia, momento storico: il grazie delle vittime a Colosimo, per un impegno senza ideologie

È stato un momento di portata storica, ciò che è avvenuto nei giorni scorsi a Palazzo Giustiniani. I familiari delle vittime di mafia arrivano a un convegno promosso dalla Senatrice del PD Vincenza Rando e da don Luigi Ciotti, che presiede l’associazione Libera. Un incontro al quale era presente anche Chiara Colosimo, Presidente della Commissione parlamentare Antimafia e membro di quella destra che, spesso e volentieri, è stata guardata con sospetto. È proprio questo, dunque, il momento storico: si ringrazia la Colosimo specialmente per il suo impegno nel riconoscimento delle vittime di mafia. Dal suo operato, infatti, è partito quel processo che potrebbe portare finalmente alla rimozione del vincolo del quarto grado di parentela per il riconoscimento di vittima di mafia. Una legge che ostacolava il riconoscimento per decine di famiglie che spesso sceglievano liberamente di prendere le distanze dai crimini commessi da un parente.

Questo storico momento di ‘riappacificazione’ viene raccontato stamattina da Nando Dalla Chiesa sul Fatto Quotidiano. L’autore fa un parallelismo con altri momenti storici, meritevoli ma privi di documentazione storica: il rifiuto di Rosa Parks o la stretta di mano da Agnese Moro e il brigatista Bonisoli. Allo stesso modo, il riconoscimento delle vittime di mafia è un momento non secondario. “L’altro pomeriggio – scrive – è cambiato qualcosa di profondo: quelli che erano chiamati volgarmente “benefici” dei familiari delle vittime diventeranno d’ora in poi “diritti”, rafforzati da un collettivo “diritto alla memoria””. Un passo avanti notevole, specialmente se si pensa che il raggiungimento di tale obiettivo arriva grazie all’operato di una parte politica per troppo tempo guardata con sospetto. Un cavallo di battaglia, per anni, su cui la sinistra ha marciato, salvo poi essere concretizzato dalla destra.

Ed è emblematico che l’articolo, “Fuori dall’ombra”, per raccontare finalmente l’importante riconoscimento, sia stato pubblicato sul Fatto Quotidiano, che qualche mese fa pubblicava una prima pagina incentrata sulle parentele della Colosimo, per uno zio con cui non ha rapporti da anni. In ogni caso, il riconoscimento arriva grazie all’impegno del Presidente della Commissione parlamentare Antimafia e al dialogo instaurato con tutte le forze politiche. Segnale più bello, forse, per una nuova epoca di lotta alla mafia, scevro da posizioni ideologiche e politiche, con l’unico fine che deve essere quello di combattere le organizzazioni criminali. “I familiari, un tempo dignitosi solo se silenti, ora sono definiti “costruttori di verità”. La storia ha le sue nemesi. E le sue svolte. Che ogni volta – conclude Dalla Chiesa – andrebbero intuite, viste. Perché la nostra vita sia un po’ anche “presenza””.

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