Il 9 ottobre l’Italia ha incassato la terza rata del Pnrr, smentendo quelle malelingue che non riescono proprio a tacere di fronte al buongoverno di centrodestra, rimanendo puntualmente deluse di fronte all’evidenza dei fatti che smentiscono le loro più infauste previsioni.
“All’esito di un lavoro lungo e importante l’Italia incassa oggi dalla Commissione europea la terza rata del Pnrr, per un importo di 18 miliardi e mezzo che insieme a quelli già precedentemente presi ci hanno fatto incassare finora circa il 44% dell’intero ammontare delle risorse del Next Generation Eu. E sono risorse importanti che serviranno a intervenire in ambiti cruciali come la giustizia, la sanità, l’istruzione, il mercato del lavoro, la ricerca”, è quanto affermato da Giorgia Meloni in un videomessaggio sui social.
“Un passo importante per un’Italia che torna finalmente a credere nelle sue capacità- continua- È la dimostrazione di come l’Italia e il governo attualmente in carica abbiano affrontato questa questione con estrema serietà”, conclude.
Anche il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto ha commentato il risultato, dichiarando: “La Commissione europea ha versato oggi la terza rata del PNRR per un ammontare di 18,5 miliardi di euro. Il pagamento della terza rata fa seguito alla valutazione positiva della Commissione sul raggiungimento dei 54 obiettivi”.
“Il pagamento della terza rata è la prova dei grandi progressi fatti nell’attuazione del PNRR. Il pagamento odierno è il frutto di una stretta e fruttuosa collaborazione con la Commissione europea e il risultato di un lavoro molto impegnativo per raggiungere obiettivi molto complessi relativi a riforme nei settori della concorrenza, della giustizia, dell’amministrazione pubblica e fiscale, nonché dell’istruzione, del mercato del lavoro e del sistema sanitario”, ha spiegato Fitto.
L’arrivo della terza rata del Piano di Ripresa e Resilienza conferma come non ci sia alcuna nuvola sopra ai rapporti tra Italia ed Unione Europea. Anzi, entrambe le parti sembrano sempre più predisposte a collaborare l’una con l’altra per il raggiungimento di obiettivi comuni, tanto che anche la Commissione pare aver adottato ora più che mai un atteggiamento di confronto e dialogo con il nostro Paese, che si sta dimostrando all’altezza delle aspettative e sta mantenendo fede agli impegni presi, forse con più serietà e responsabilità di quanto lo abbia mai fatto in passato.